Lacrime di coccodrillo a pioggia dopo i 700 annegati.
Forse adesso l’aviazione italiana bombarderà tutti i barconi fatiscenti ancorati nei porti libici. Speriamo che lo facciano senza i migranti dentro.
Ma comunque sarà un’azione inconcludente.
Perché le ragioni di questo massacro sono altrove.
Ad esempio nei campi profughi spesso in mano alla criminalità, dove si accalcano secondo alcuni 3 milioni di persone.
Cosa deve fare questa gente se non cercare di fuggire?
Cosa si sta facendo? Tanto poco.
Soccorrere i profughi non è solo un’azione umanitaria, è lo strumento più potente per combattere il terrorismo.
Lo dice il Papa, lo dice il Presidente della Repubblica: solo vincendo la lotta contro la miseria e la disperazione si può vincere il terrorismo.
Si calcola che riducendo del 50% le spese militari delle nazioni ricche potremmo cancellare fame e analfabetismo.
Utopico. E non basterebbe in realtà. Dovremmo anche smettere di sostenere golpisti e governi corrotti.
Utopico.
E poi bisognerebbe anche smetterla di distruggere le economie dei paesi poveri con la concorrenza sleale.
Grazie all’unificazione dei mercati sono stati recentemente aboliti gli ultimi scampoli di dazi doganali. In teoria è una cosa buona: le merci circolano liberamente e i consumatori se ne avvantaggiano.
Ma l’Occidente sta conducendo un colossale imbroglio: la nostra agricoltura è pesantemente finanziata. Questo fa sì che i pomodori italiani, cinesi o americani possano arrivare nei Paesi africani a un prezzo inferiore al costo del pomodoro dei contadini locali.
Si tratta di una questione semplice da capire, quanto incredibile. Il cibo in Italia costerebbe di più se l’agricoltura non fosse finanziata con i soldi pubblici.
E così l’industria alimentare dei Paesi ricchi sta mandando in malora i contadini dei Paesi poveri, che quindi diventano disperati che cercano di venire a vivere da noi. Oppure si arruolano nell’Isis per sterminarci.
Un cerchio perverso di cui pochi parlano. Alex Zanotelli, come sempre un grande, ha speso parole molto forti su questo a Coffee Break. Ma pochi hanno dato eco a quel che ha detto.
Ma il fatto resta anche se sotto silenzio.
Per riequilibrare la situazione bisognerebbe impedire che i prodotti agricoli dei Paesi ricchi vengano venduti sottoprezzo nel terzo mondo.
Ma come fai a togliere i sussidi all’agricoltura?
Un’operazione non semplice.
Un’utopia?
Di certo sarà dura trovare un leader politico di un paese ricco che vada a gridare in televisione che se non togliamo i sussidi all’agricoltura condanniamo milioni di persone alla fame e alimentiamo il terrorismo e la fuga dai paesi poveri.
Forse bisognerà inventarsi qualche cosa di geniale.
Credo che ci riusciremo perché è sempre più antieconomico affrontare gli effetti di questa guerra commerciale agricola e della politica imperialista.
Quanto ci costano le misure sempre maggiori di sicurezza?
Quanto ci costa questo fiume di profughi che preme alle nostre frontiere?
Molto di più di quanto ci costerebbe interrompere la guerra commerciale e l’appoggio ai regimi infami.
Alla fine è solo una questione di soldi: in un mondo globalizzato la guerra e la fame non convengono più. Serve un minimo di ricchezza per comprare una cellulare.
L’unico problema sono alcuni milioni di morti in più o in meno.
Annegheranno nel Mediterraneo, saranno uccisi nelle strade di villaggi lontani, marciranno in prigione perché hanno parlato di democrazia, agonizzeranno nei campi profughi. E un numero ben maggiore annegherà nella salsa di pomodoro italiana.
Io mi chiedo: come è possibile che ci sia questa ottusa insensibilità al dolore degli altri esseri umani. A me viene da piangere ogni volta che guardo il telegiornale e cambio canale.
Provo un immenso orrore pensando ad un uomo, con la mia stessa faccia, che se ne sta mille chilometri da qualche altra parte, in piedi sopra una montagnola di terra, e guarda intorno a sé e non vede alcuna possibilità di vivere un’esistenza degna. Da nessuna parte.
E mi sento umiliato dal non poter fare quasi niente per lui. Certo posso sostenere le campagne umanitarie come posso…Le associazioni del volontariato fanno tanto, tantissimo, a rischio spesso della vita, ma affrontano l’oceano armate di secchielli… Vorrei poter fare qualche cosa che veramente fosse risolutivo per quell’uomo.
Penso che la mia vita sarebbe migliore se ci riuscissi.
Lui ci serve vivo e in grado di costruire insieme a noi un mondo migliore. Non possiamo permetterci di perdere neanche un uomo, una donna, un bambino.
Sono o non sono i nostri fratelli?
Vedi anche” È la fine delle guerre!”
Qui l’appello di Terra Madre per la realizzazione del progetto 10.000 orti in Africa.
L’appello è rivolto ai giovani contadini, artigiani del cibo, pescatori, nomadi, indigeni che producono il nostro cibo quotidiano.
Jacopo Fo
Autore, attore e scrittore
Ambiente & Veleni - 22 Aprile 2015
Migranti: uccidono più le lattine di pomodoro che le bombe!
Lacrime di coccodrillo a pioggia dopo i 700 annegati.
Forse adesso l’aviazione italiana bombarderà tutti i barconi fatiscenti ancorati nei porti libici. Speriamo che lo facciano senza i migranti dentro.
Ma comunque sarà un’azione inconcludente.
Perché le ragioni di questo massacro sono altrove.
Ad esempio nei campi profughi spesso in mano alla criminalità, dove si accalcano secondo alcuni 3 milioni di persone.
Cosa deve fare questa gente se non cercare di fuggire?
Cosa si sta facendo? Tanto poco.
Soccorrere i profughi non è solo un’azione umanitaria, è lo strumento più potente per combattere il terrorismo.
Lo dice il Papa, lo dice il Presidente della Repubblica: solo vincendo la lotta contro la miseria e la disperazione si può vincere il terrorismo.
Si calcola che riducendo del 50% le spese militari delle nazioni ricche potremmo cancellare fame e analfabetismo.
Utopico. E non basterebbe in realtà. Dovremmo anche smettere di sostenere golpisti e governi corrotti.
Utopico.
E poi bisognerebbe anche smetterla di distruggere le economie dei paesi poveri con la concorrenza sleale.
Grazie all’unificazione dei mercati sono stati recentemente aboliti gli ultimi scampoli di dazi doganali. In teoria è una cosa buona: le merci circolano liberamente e i consumatori se ne avvantaggiano.
Ma l’Occidente sta conducendo un colossale imbroglio: la nostra agricoltura è pesantemente finanziata. Questo fa sì che i pomodori italiani, cinesi o americani possano arrivare nei Paesi africani a un prezzo inferiore al costo del pomodoro dei contadini locali.
Si tratta di una questione semplice da capire, quanto incredibile. Il cibo in Italia costerebbe di più se l’agricoltura non fosse finanziata con i soldi pubblici.
E così l’industria alimentare dei Paesi ricchi sta mandando in malora i contadini dei Paesi poveri, che quindi diventano disperati che cercano di venire a vivere da noi. Oppure si arruolano nell’Isis per sterminarci.
Un cerchio perverso di cui pochi parlano. Alex Zanotelli, come sempre un grande, ha speso parole molto forti su questo a Coffee Break. Ma pochi hanno dato eco a quel che ha detto.
Ma il fatto resta anche se sotto silenzio.
Per riequilibrare la situazione bisognerebbe impedire che i prodotti agricoli dei Paesi ricchi vengano venduti sottoprezzo nel terzo mondo.
Ma come fai a togliere i sussidi all’agricoltura?
Un’operazione non semplice.
Un’utopia?
Di certo sarà dura trovare un leader politico di un paese ricco che vada a gridare in televisione che se non togliamo i sussidi all’agricoltura condanniamo milioni di persone alla fame e alimentiamo il terrorismo e la fuga dai paesi poveri.
Forse bisognerà inventarsi qualche cosa di geniale.
Credo che ci riusciremo perché è sempre più antieconomico affrontare gli effetti di questa guerra commerciale agricola e della politica imperialista.
Quanto ci costano le misure sempre maggiori di sicurezza?
Quanto ci costa questo fiume di profughi che preme alle nostre frontiere?
Molto di più di quanto ci costerebbe interrompere la guerra commerciale e l’appoggio ai regimi infami.
Alla fine è solo una questione di soldi: in un mondo globalizzato la guerra e la fame non convengono più. Serve un minimo di ricchezza per comprare una cellulare.
L’unico problema sono alcuni milioni di morti in più o in meno.
Annegheranno nel Mediterraneo, saranno uccisi nelle strade di villaggi lontani, marciranno in prigione perché hanno parlato di democrazia, agonizzeranno nei campi profughi. E un numero ben maggiore annegherà nella salsa di pomodoro italiana.
Io mi chiedo: come è possibile che ci sia questa ottusa insensibilità al dolore degli altri esseri umani. A me viene da piangere ogni volta che guardo il telegiornale e cambio canale.
Provo un immenso orrore pensando ad un uomo, con la mia stessa faccia, che se ne sta mille chilometri da qualche altra parte, in piedi sopra una montagnola di terra, e guarda intorno a sé e non vede alcuna possibilità di vivere un’esistenza degna. Da nessuna parte.
E mi sento umiliato dal non poter fare quasi niente per lui. Certo posso sostenere le campagne umanitarie come posso…Le associazioni del volontariato fanno tanto, tantissimo, a rischio spesso della vita, ma affrontano l’oceano armate di secchielli… Vorrei poter fare qualche cosa che veramente fosse risolutivo per quell’uomo.
Penso che la mia vita sarebbe migliore se ci riuscissi.
Lui ci serve vivo e in grado di costruire insieme a noi un mondo migliore. Non possiamo permetterci di perdere neanche un uomo, una donna, un bambino.
Sono o non sono i nostri fratelli?
Vedi anche” È la fine delle guerre!”
Qui l’appello di Terra Madre per la realizzazione del progetto 10.000 orti in Africa.
L’appello è rivolto ai giovani contadini, artigiani del cibo, pescatori, nomadi, indigeni che producono il nostro cibo quotidiano.
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Palermo, 21 dic. (Adnkronos) - La Gazzetta del Sud avrà un nuovo direttore, Nino Rizzo Nervo. Subentrerà, dal 30 dicembre, ad Alessandro Notarstefano che lascia la direzione del quotidiano edito dalla Società Editrice Sud Spa dopo 12 anni e mezzo di intenso proficuo lavoro. Si tratta di un ritorno per Rizzo Nervo, che proprio alla Gazzetta del Sud ebbe il suo primo contratto, da praticante giornalista. Laureato in Scienze politiche all’Università di Messina, nella sua lunga carriera giornalistica è stato direttore della Testata Giornalistica Regionale della Rai, del Tg3, del TgLa7 e del quotidiano Europa. E’ stato membro del Consiglio di amministrazione della Rai per 7 anni, per poi diventare presidente della Scuola di Giornalismo radiotelevisivo di Perugia. Nel biennio 2017/2018 ha ricoperto, durante il governo Gentiloni, il ruolo di Vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri con delega sull’area della comunicazione e dell’informazione. Il presidente e direttore editoriale della SES Spa (che edita anche il Giornale di Sicilia), Lino Morgante, ha espresso profonda gratitudine al direttore Notarstefano per il lavoro svolto e augurato buon lavoro a Nino Rizzo Nervo.
Mosca, 21 dic. (Adnkronos) - Le difese aeree russe hanno abbattuto nella notte 19 droni nei cieli di quattro regioni russe. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Mosca, precisando che "i tentativi del 'regime' di Kiev di condurre attacchi terroristici contro strutture sul suolo russo utilizzando Uav ad ala fissa sono stati sventati. Le forze di difesa aerea in servizio hanno distrutto 19 veicoli aerei senza pilota ucraini, tra cui nove sulla regione di Belgorod, cinque sulla regione di Voronezh, tre sul Mar Nero, uno sulla regione di Kursk e uno sulla regione di Krasnodar".
Berlino, 21 dic. (Adnkronos) - Il sospettato saudita dell'attentato di ieri sera contro un mercatino di Natale a Magdeburgo, in Germania, è un attivista anti-Islam che aveva condiviso contenuti pro-Israele sui social media in seguito agli attacchi del 7 ottobre. Lo riporta il Wall Street Journal.
Secondo il quotidiano, l'uomo gestiva un sito web e canali di social media in cui metteva in guardia contro l'Islam e discuteva dei diritti delle donne. Avrebbe inoltre mostrato sostegno al partito tedesco di estrema destra anti-immigrazione Afd.
Palermo, 21 dic. (Adnkronos) - Una donna di 40 anni è morta in un incidente stradale avvenuto la notte scorsa tra gli svincoli autostradali di Giostra e Boccetta, sull'autostrada A20 Palermo-Messina. L'incidente è avvenuto all'altezza del Torrente Trapani, al chilometro 10+800. L'auto sarebbe uscita all'improvviso fuori strada e si sarebbe ribaltata finendo su un terrapieno accanto al guardrail. A bordo c'erano altre due persone rimaste ferite. La donna è morta sul colpo.
Palermo, 21 dic. (Adnkronos) - “Le sentenze di assoluzione di Renzi e Salvini sono la riprova, semmai ce ne fosse bisogno considerando i quotidiani esiti dei processi in tutti i tribunali d’Italia, che le decisioni dei giudici non sono influenzate dalla comunanza di carriera coi pubblici ministeri”. Così il magistrato Gaetano Bono, sostituito procuratore generale a Caltanissetta. “Un buon auspicio natalizio mi porterebbe a sperare che tali decisioni inducessero il legislatore a rivedere l’impianto della riforma sulla separazione delle carriere che, nella sua attuale formulazione in discussione alla Camera, non risolverebbe alcun problema della giustizia, men che meno l’asserita mancanza di terzietà del giudice. Purtroppo, però – continua il Pg Bono – che nel libro “Meglio separate” edito da Le lettere, ha indicato quelle che, a suo avviso, sarebbero le condizioni imprescindibili per potere realizzare una separazione delle carriere rispettosa dell’indipendenza della magistratura, oltre che utile per un miglioramento del sistema giudiziario – è speranza vana, visto che finora il legislatore si è dimostrato indifferente ai rilievi critici, provenienti in special modo dalla magistratura, proseguendo su un percorso che porterà a una riforma non solo inutile, ma dannosa in quanto indebolirà l’azione della magistratura requirente e giudicante e altererà l’equilibrio tra i poteri dello Stato in favore di quello esecutivo, senza nemmeno apportare alcun beneficio in termini di efficienza delle indagini, garanzie difensive, durata dei processi e accertamento della verità processuale".
"Eppure ci sarebbe il modo per raggiungere tali risultati, ma occorrerebbe intervenire non solo e non tanto sulla separazione delle carriere, che in quest’ottica diverrebbe un mero tassello di un ben più completo e generale intervento di riforma, quanto piuttosto sull’ammodernamento del sistema penale – sostanziale e processuale – che dovrebbe portare a meno reati e meno processi, a una maggiore specializzazione professionale dei magistrati, a una migliore esplicazione del ruolo della difesa di imputati e parti civili, alla revisione della geografia giudiziaria con la chiusura dei tribunali e delle procure di piccole dimensioni, alla velocizzazione dei giudizi, eccetera. Epperò sarebbe imprescindibile che siffatta riforma avvenisse preservando tutte le garanzie di autonomia e indipendenza che i padri costituenti hanno ritenuto di assicurare alla magistratura e che non servono a tutelare i magistrati, ma la funzione giudiziaria e dunque i diritti delle persone”.
Kiev, 21 dic. (Adnkronos) - La Russia ha perso 772.280 soldati in Ucraina dall'inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Lo ha riferito lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, aggiungendo che nella cifra sono incluse le 1.860 vittime subite dalle forze russe nell'ultimo giorno.
Secondo il rapporto, la Russia ha perso anche 9.594 carri armati, 19.841 veicoli corazzati da combattimento, 31.891 veicoli e serbatoi di carburante, 21.252 sistemi di artiglieria, 1.256 sistemi di lancio di razzi multipli, 1.027 sistemi di difesa aerea, 369 aerei, 329 elicotteri, 20.685 droni, 28 imbarcazioni e un sottomarino.
Sana'a, 21 dic. (Adnkronos) - Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato il lancio un “missile balistico ipersonico” denominato “Palestina 2”, che ha colpito “l’area occupata di Giaffa” appena a sud di Tel Aviv. "Il missile ha colpito il suo obiettivo con precisione, e le difese e i sistemi di intercettazione non sono riusciti a intercettarlo", ha affermato il portavoce degli Houthi Yahya Saree in un discorso televisivo, aggiungendo che l'attacco è stato una risposta ai "massacri contro i nostri fratelli a Gaza", nonché all'aggressione israeliana contro il nostro Paese.