Il prefetto di Reggio Emilia ha avviato “una complessa ricognizione” su buona parte dei comuni reggiani, Brescello compreso. All’esito di questi controlli, si valuterà “se sarà necessario ricorrere all’istituzione di una commissione d’accesso” contro il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata. Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, al question time in Parlamento. Parlando del caso di Brescello Alfano ha osservato come “in effetti il primo cittadino del comune emiliano aveva recentemente rilasciato alcune positive dichiarazioni sul conto di uno stretto congiunto del boss calabrese Nicolino Grande Aracri, dichiarazioni di cui lo stesso sindaco ha successivamente riconosciuto l’inopportunità“.
Nelle scorse settimane il vicepresidente della Commissione antimafia Claudio Fava aveva mandato una lettera al presidente della Repubblica e al prefetto per chiedere una commissione d’accesso sul caso Brescello. Sulla vicenda, inoltre, il ministro dell’Interno ha aggiunto, “ha anche pesato la concomitanza dell’inchiesta giudiziaria ‘Aemilia’, che ha riguardato le infiltrazioni della criminalità calabrese in quel territorio e anche in regioni limitrofe, evidenziando il ruolo di primo piano proprio del boss calabrese Grande Aracri. In particolare, è stata confermata, anche da questa inchiesta, la capacità di penetrazione della ‘ndrangheta nel tessuto socio-economico emiliano anche se non sono emersi finora elementi che evidenzino la compromissione di istituzioni locali”.