La mamma e la zia erano decedute da molti anni, ma lui, un uomo residente a Crotone, ha continuato a intascare la loro pensione, accumulando indebitamente 132mila euro. Per questo motivo la guardia di finanza lo ha denunciato per truffa aggravata. A finire nei guai, però, è stato anche un operatore bancario, accusato di concorso di reato, per aver consegnato all’uomo un bancomat intestato alla madre la quale lo aveva formalmente ritirato nel 2012. Peccato che la donna fosse deceduta sette anni e mezzo prima. Gli investigatori hanno scoperto che l’uomo non aveva mai denunciato all’Inps e all’Inpdap la morte della zia, avvenuta nel 2002, e quella della mamma, scomparsa nel 2004. Le pensioni di vecchiaia per anni sono state quindi regolarmente accreditate su un conto corrente bancario cointestato alle due donne e sul quale l’uomo aveva la delega a operare. Gli accertamenti bancari hanno evidenziato come l’importo delle pensioni, a distanza di pochi giorni dal pagamento delle competenze, venisse sistematicamente prelevato allo sportello oppure tramite bancomat. I finanzieri hanno accertato che i prelievi venivano effettuati con una carta intestata alla madre della persona poi denunciata
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione