Dopo l’approvazione definitava del divorzio breve al Senato, che accorcia i tempi di scioglimento del matrimonio da tre a un anno e a 6 mesi per le richieste “consensuali”, arriva in parlamento anche un ddl sugli accordi prematrimoniali. A depositare il testo sono ancora Alessia Morani (Pd) e Luca D’Alessandro (Fi), gli stessi relatori del provvedimento sul divorzio.
“La collaborazione tra me e Luca D’Alessandro continua – ha dichiarato la Morani ospite a “Dentro i fatti con le tue domande” su Sky TG24 HD – infatti abbiamo presentato insieme un disegno di legge sugli accordi prematrimoniali”. Al grido “Patti chiari e matrimonio felice”, la relatrice del Pd ha rilanciato la prosposta sugli accordi antecedenti al matrimonio in un blog sull’Huffington post. Non bisogna contrattualizzare le nozze, ma essere onesti. Poter pianificare il futuro attraverso trasparenza e onestà è anche questo un atto d’amore, sostiene la Morani. “Credo che lavorare per la famiglia significhi adoperarsi per abbassare il livello di conflittualità sostenendo le coppie con strumenti adeguati. L’affettività di una famiglia può continuare anche oltre una sentenza di divorzio se le persone non hanno finito col detestarsi. A chi critica queste norme, che un parlamento giovane e composto da molte donne è riuscito a promuovere, dico che per una volta la politica si dimostra al passo con le istanze dei cittadini e sostiene le loro esigenze”, osserva ancora Morani, che quindi conclude: “fare politiche per la famiglia significa mettere in campo misure come il bonus bebè, sostenere i redditi con provvedimenti strutturali come gli 80 euro, conciliare i tempi di vita e di lavoro delle donne, erogare servizi adeguati all’infanzia per rendere il matrimonio un vincolo alla portata di tutti”.
Ma l’approvazione del divorzio breve da un lato e la presentazione del ddl sugli accordi prematrimoniali dall’altra provocano un’amara reazione da parte della Chiesa, che su Avvenire parla di “Traguardo incivile e devastante china anti-familiare”. Caustico il commento di don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per la pastorale della famiglia: “Vorremmo che lo stesso impegno messo nell’approvare il divorzio breve le istituzioni lo rivolgessero anche a chi vuole fare famiglia: purtroppo, però, così non è”.