All’inizio ho creduto anch’io ad una bufala. La cosa sembrava talmente impossibile da somigliare ad uno di quei divertissement cretini che, di tanto in tanto, qualcuno lancia in rete, costruendo notizie verosimili ma totalmente false, per vedere che giro faranno. Solo che in questo caso, per quanto mi potessi arrovellare per capire il perché e il percome, era decisamente troppo grossa.
Infatti è tutto vero: dopo una guerra lampo di cui nessuno si è accorto, la Toscana ha improvvisamente invaso l’Emilia e Romagna trasferendosi sulle rive dell’Adriatico. È stato un vero e proprio terremoto geopolitico di fronte al quale perfino la cancellazione da parte dell’Isis del confine fra Iraq e Siria, tracciato dall’accordo Sykes-Picot nel 1916, è stata una cosa da principianti.
Expo, ennesima gaffe: la Toscana diventa l’Emilia… – http://t.co/adiPmWCi1m pic.twitter.com/9uzhJahIAy
— Piovegovernoladro (@Piovegovernolad) 23 Aprile 2015
Ora, come faremo a spiegarlo agli ospiti stranieri che si sono già prenotati all’Expo 2015 e vorranno assaggiare una fiorentina che, per motivi “interni”, adesso non si chiama più “fiorentina” ma si chiama “emiliana”? E come faremo a spiegare ai profughi bolognesi che se il pane che hanno acquistato dal fornaio è diventato improvvisamente sciapo è perché adesso si trovano a Firenze?
Eppure, all’Expo 2015 accade anche questo. Non bastavano le indecisioni politiche, non bastava il ritardo dei lavori, non bastava il vergognoso bando di appalto che il comitato organizzatore si è ridotto a dover fare per trovare una ditta che copra con adeguati paraventi l’orrore delle sezioni rimaste incomplete. Adesso, per la fretta, si arriva addirittura agli errori di geografia.
Colpa del grafico. Quando qualcosa non va è sempre “colpa del grafico”. Come se intorno a lui non ci fosse una macchina fatta di persone che, ugualmente, sono dotate di occhi e di capacità di osservazione: account, buyer, stampatori, ma prima di tutto dirigenti. Invece abbiamo assistito ad uno spettacolare scaricabarile in cui perfino Eataly, che aveva commissionato l’allestimento, ha declinato ogni responsabilità rivendicando il proprio diritto di attaccare pannelli senza guardarli.
Intanto, la Protezione Civile ha un gran bel daffare per tenere a bada milioni di sfollati toscani ed emiliani che giustamente vogliono tornare a casa. Eppure bastava far intervenire il grafico. Purtroppo è da giorni che non se ne hanno più notizie, si è dileguato. Anzi, se qualcuno lo vede ditegli che lo stanno cercando. O, piuttosto, non era più facile abolire la Gelmini quando propose di abolire l’insegnamento della geografia?