In anno fa l'ex governatore Chiodi le aveva eliminate inibendone l'uso, ora D’Alfonso le rimette in pista per sé e tutta la giunta
In Abruzzo tornano i passaggi in auto blu sotto casa, per il governatore, il presidente del Consiglio regionale e i suoi assessori. E torna la possibilità di trasportarvi anche “dipendenti regionali al seguito o accompagnatori, rappresentanti istituzionali e altri soggetti interessati alle finalità dell’incarico”. Lo stabilisce il decreto 11.04.2015, n. 1 che riporta il ”Regolamento per l’assegnazione e l’utilizzo delle autovetture in dotazione alla Regione Abruzzo”, licenziato pochi giorni fa dal governatore abruzzese Luciano D’Alfonso. Regolamento che ripudia la delibera firmata quasi un anno fa dal suo predecessore Gianni Chiodi, che prescriveva l’utilizzo delle auto blu esclusivamente per servizio, sopprimendo l’usanza dell’effetto taxi, con tanto di “strappo” fino all’abitazione dell’assessore di turno. La delibera di Chiodi prevedeva una sola opzione: gli spostamenti dalle sedi istituzionali ad altri sedi istituzionali, o verso i luoghi di eventi connessi alla carica ricoperta. E senza l’“esclusiva per pochi”: le auto di rappresentanza sarebbero state a disposizione (eventuale) di tutto il Consiglio. Stabiliva inoltre che si potessero imbarcare passeggeri “esterni” solo in casi eccezionali. Niente più passaggi di cortesia, insomma.
“Per l’espletamento delle rispettive funzioni istituzionali, al presidente della Giunta, al presidente del Consiglio e ai componenti dell’Esecutivo regionale è assegnata, in uso esclusivo, per tutta la durata dell’incarico, un’autovettura di rappresentanza condotta da personale con qualifica di autista” si legge nell’articolo 9 del nuovo regolamento regionale abruzzese”. Due dipendenti (autisti) ciascuno. “Negli spostamenti consentiti è compreso anche il tragitto dal luogo di residenza, domicilio o dimora dell’assegnatario e le sedi o i luoghi di cui al comma 1 e viceversa” è scritto nell’articolo successivo.
C’è poi il capitolo multe. Il governatore D’Alfonso ha già inanellato varie infrazioni al codice della strada in questi mesi di governo, durante i suoi frequenti spostamenti a Roma. A causa del superamento della velocità massima consentita. In un caso è stato fotografato invece da un consigliere regionale 5 Stelle mentre la sua auto blu sorpassava su striscia continua, e in piena curva. L’articolo 4 del nuovo regolamento recita: “Le responsabilità derivanti da infrazioni alle norme del Codice della Strada sono ascritte all’utilizzatore dell’autovettura, che è tenuto a definire in via amministrativa le contravvenzioni per le quali è prevista l’oblazione. Le sanzioni amministrative e pecuniarie notificate al Consiglio regionale o alla Giunta regionale sono addebitate al responsabile dell’infrazione che è tenuto al pagamento della somma riportata nel verbale, nei termini indicati. Se il trasgressore non provvede a corrispondere la somma dovuta in conseguenza della sanzione, l’Amministrazione cura direttamente il pagamento dell’oblazione operando la ritenuta sul trattamento retributivo dell’importo versato”.