Il municipio nel 2008 ha investito 6 milioni in obbligazioni del gruppo che a settembre sarebbe fallito. Cariveneto, Intesa San Paolo e il Consorzio bancario "Patti Chiari" dovranno pagare per non aver avvisato dell'alta rischiosità dell'operazione
Il comune di Padova dovrà essere risarcito di 4 milioni e 200mila euro da parte di Cariveneto, Intesa San Paolo e del Consorzio bancario “Patti Chiari” per i danni finanziari subiti in seguito agli investimenti nei prodotti Lehman Brothers.
Il municipio patavino nel 2008 ha investito circa 6 milioni nei titoli del gruppo finanziario pochi mesi prima del suo fallimento, sottoscrivendo le obbligazioni tramite la “cassaforte” Finanziaria Aps. Le banche, secondo la sentenza del tribunale, sono responsabili di non aver allertato il Comune dell’elevato rischio: nonostante i segnali di crisi fossero evidenti, i titoli erano ancora tra quelli che il consorzio valutava come “a basso rischio e basso rendimento”.
Negli ultimi sei anni e mezzo sono già rientrati nelle casse comunali 1,8 milioni di euro, frutto del processo liquidatorio della stessa Lehman Brothers in corso negli Stati Uniti.