Giulia Enders è una bella ragazza bionda tedesca che dimostra persino meno dei suoi 25 anni. È suo il libro dell’anno in Germania, dove ha venduto un milione di copie. “L’intestino felice” (“i segreti dell’organo meno conosciuto del nostro corpo”) esce ora anche in Italia, per Sonzogno. Cronaca di un successo editoriale annunciato, ma decisamente insolito.
Giulia Enders muove da una granitica, altro che molle, certezza: l’intestino è glamorous. Con penna chiara, briosa e brillante, e rigore scientifico, mescolando concetti altissimi e slang superpop, tra linfonodi e flatulenze, spiega quanto sia decisivo e spettacolare il “principe del nostro apparato digerente”. Tutto sta trattarlo bene. Mantenerlo in salute e performativo. Rendiamo giustizia a quest’organo sempre troppo bistrattato, o trascurato sull’altare dei “soliti noti”: il cuore, il cervello, eccetera… L’intestino è un po’ in tutto quello che siamo e che facciamo. Lo avreste mai immaginato?
“L’intestino è un organo pieno di sensibilità, responsabilità e volontà di rendersi utile. Se lo trattiamo bene, lui ci ringrazia. E ci fa del bene: l’intestino allena due terzi del nostro sistema immunitario. Dal cibo ricava energia per consentire al nostro corpo di vivere. E possiede il sistema nervoso più esteso dopo quello del cervello. Le allergie, così come il peso e persino il mondo emotivo di ognuno di noi, sono intimamente collegati alla pancia”. La Enders illustra tutti i segreti per una corretta manutenzione del nostro sistema digestivo. Un viaggio dentro e intorno ai batteri, ai tessuti, alle malattie e alle ricerche di laboratorio. Per esempio, qual è il rimedio per scongiurare le emorroidi e le altre malattie intestinali, “che esistono quasi solo nei paesi dove si evacua seduti su una specie di sedia?”. Elementare, people: tornare a farla accovacciati.
Oppure: w il pane integrale. Perché l’intestino lavora per convogliare gli zuccheri della digestione direttamente nel sangue. E “gli enzimi digeriscono gli zuccheri del pane bianco relativamente in fretta, ma non quelli del pane integrale”: quest’ultimo, insomma, funge da deposito di zuccheri a lunga scadenza, e scalda le cellule. Come combattere la piaga sociale del reflusso gastrico, di natura, si sa, psicosomatica? “Masticare chewing gum e bere tè aiutano il tubo digerente, perché le numerose deglutizioni indicano la strada giusta ai nervi: da quella parte, non dall’altra”. E via il glutammato, oggetto non sempre identificato dalle sentinelle del nostro organismo. Sapevate che più siete stressati più batteri colonizzano l’apparato digerente? Più sani e più belli, per non dire sexy, i nostri intestini.