“Molti giovani in Paesi dove non c’è la democrazia a volte osano sperare di vivere in pace e in sicurezza e prendono ogni mezzo per arrivare in un posto sicuro, avrebbero preferito stare a casa loro, ma non hanno questo privilegio: molti di loro oggi sono partigiani nel loro Paese”. Con questo pensiero la presidente della Camera Laura Boldrini ha celebrato a Casa Cervi di Gattatico (Reggio Emilia) il 70esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Il cascinale della bassa emiliana è diventato un museo per ricordare il sacrificio dei sette fratelli Cervi, antifascisti reggiani, fucilati dai fascisti nel dicembre del 1943. La loro storia, raccontata negli anni del dopoguerra soprattutto dal padre Alcide, è diventata presto uno degli episodi più noti della Resistenza italiana e a più di 70 anni dal loro sacrificio migliaia di persone hanno partecipato alla festa nazionale nella loro casa. Insieme alla Boldrini anche il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. “Fino a qualche anno fa non sarebbe stato scontato che un tedesco fosse accolto qui a celebrare la Resistenza. E questo ci dice quanti passi avanti ha fatto l’Europa”. Schulz non ha nascosto la propria commozione quando ha detto che la memoria è importante anche per tramandare “lo squallore della Germania nazista” e per far sì che la promessa “mai più” sia mantenuta dalle nuove generazioni. Ed ha poi commosso le persone che hanno scelto di trascorrere il 25 aprile a Casa Cervi quando ha letto, in italiano, con il naturale accento tedesco, la celebre epigrafe di Calamandrei: “Lo avrai, camerata Kesselring, il monumento che pretendi da noi italiani…”.
Alla festa popolare di Casa Cervi erano presenti anche il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, Graca Machel, vedova di Mandela, avvocato internazionale che si è a lungo occupata dei diritti delle donne e dei bambini e Gianni Pittella. Il capogruppo socialista al parlamento europeo ha portato a Gattatico i giovani provenienti dai vari paesi dell’Ue, che per tre giorni hanno partecipato alla ‘School of democracy‘ di Reggio Emilia.