Il prefetto di Modena, Michele di Bari, ha revocato alla Cpl Concordia l’iscrizione alla white list delle imprese per la ricostruzione post sisma, applicando l’interdittiva antimafia come atto conseguente alle indagini napoletane che hanno coinvolto i vertici dell’impresa. Lo ha comunicato la stessa cooperativa. La white list è l’elenco delle imprese, valido anche per i privati, alle quali rivolgersi per ottenere i finanziamenti per la ricostruzione del sisma che ha colpito l’Emilia nel 2012.
In prefettura a Modena si è tenuto un incontro urgente fra i sindaci, esponenti della Regione e presidente della Provincia con il prefetto per affrontare le implicazioni di questa decisione: la Cpl è infatti largamente coinvolta nei cantieri e dà lavoro a numerose persone. La Cpl, con l’aiuto dei propri legali, sta preparando una serie di azioni per chiedere il mantenimento all’iscrizione della white list e la revoca dell’interdittiva antimafia. Mercoledì 29 aprile l’assemblea dei soci della Cpl rinnoverà il consiglio di amministrazione. “Il cammino che Cpl ha intrapreso – si legge in una nota diffusa dall’azienda – è volto a garantire da un lato la condivisione del rinnovamento con le istituzioni che hanno mostrato sostegno alla cooperativa, dall’altro la volontà di assicurare l’efficace prosecuzione dell’attività aziendale”.
Intanto la Procura di Napoli sta svolgendo indagini su eventuali violazioni degli obblighi imposti al sindaco di Ischia (Napoli), Giosi Ferrandino, come detenuto ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla Cpl. Il primo cittadino è uscito dal carcere di Poggioreale in seguito alla decisione del Tribunale del Riesame. Le eventuali violazioni riguarderebbero il divieto di avere contatti con ambienti esterni e che viene imposto agli indagati che si trovano agli arresti domiciliari. Nella notte tra mercoledì 22 e giovedì 23 aprile Ferrandino ha fatto ritorno sull’isola su una barca insieme con alcuni consiglieri comunali di Ischia. Un viaggio organizzato da un cugino del sindaco di Ischia dopo aver contattato il parente utilizzando – secondo quanto riportato da organi di stampa – il cellulare di un altro detenuto uscito dal carcere. I carabinieri, su delega della Procura, hanno ascoltato i consiglieri che hanno partecipato al viaggio ed alcuni giornalisti che hanno riportato la notizia.