La donna ha detto di essere stata stuprata nel suo appartamento nel quartiere di Lambrate. Il violentatore, secondo il suo racconto, le ha chiesto se era sola in casa, poi è entrato, ha chiuso la porta e l'ha aggredita
L’ha violentata nel suo appartamento di Milano, in zona Lambrate. Il ragazzo, di circa 30 anni e nazionalità egiziana, è il fattorino della pizzeria take away a 50 metri da casa sua, un locale che la donna 41enne aveva chiamato molte altre volte per una consegna. La violenza, secondo quanto ricostruito da Corriere della Sera, è avvenuta la sera del 22 aprile, ma la vittima, Roberta, l’ha denunciata agli investigatori del commissariato di Lambrate solo il 24, quando è riuscita ad avvertire un’amica, uscire di casa e andare al Servizio antiviolenza della clinica Mangiagalli per farsi medicare.
Stando alla sua denuncia, il giovane che l’ha aggredita ha suonato al citofono ed è salito per consegnarle la pizza. Quando lei ha aperto la porta le ha chiesto se era in casa da sola. Senza pensarci, la donna ha risposto di sì: “Stasera siamo io e il gatto“. A quel punto è scattata l’aggressione: il ragazzo è entrato, ha chiuso la porta, l’ha buttata sul divano e le ha strappato i vestiti. Dopo lo stupro, ha preso 40 euro dal portafogli della vittima e se n’è andato.
Secondo quanto ricostruito dal Corriere, la mattina della denuncia il ragazzo è stato visto da Roberta e dall’amica che l’aveva raggiunta nel locale in cui lavorava. Ma il pizzaiolo ha detto di non saperne il nome. Resta da chiarire perché, la sera dell’aggressione, al telefono della donna sia arrivata una chiamata dalla stessa pizzeria, a cui lei non ha risposto. Lei ha riferito anche di essere stata avvicinata sotto casa dal proprietario e da un parente del violentatore che le hanno proposto di “sistemare” quello che era successo senza coinvolgere la polizia.