Cronaca

Genova, “magistratura a volte uccide”: coniugi decidono di suicidarsi. Lei salvata

Un pediatra, molto noto in città, si è lanciato dal ponte Monumentale. Con lui c'era la moglie che ha esitato ed è stata bloccata all'ultimo momento dalla polizia. In un biglietto lasciato in auto "l'accusa" alle toghe, dopo l'arresto a inizio aprile del figlio farmacista, coinvolto in un'inchiesta su farmaci antitumorali

Avevano deciso di togliersi la vita gettandosi dal ponte Monumentale, nel centro di Genova. Per protesta, almeno così dicevano, contro l’arresto di loro figlio, farmacista, finito in un’inchiesta su un giro di farmaci antitumorali venduti all’estero. Lui, pediatra di 65 anni, molto noto in città, alla fine si è gettato dal ponte ed è morto. Lei ha esitato all’ultimo momento dopo aver visto il marito lanciarsi nel vuoto ed è stata salvata in extremis dalla polizia grazie all’allarme lanciato da alcuni passanti.

“La magistratura miope a volte uccide” c’era scritto su uno dei biglietti lasciati dai coniugi sulla loro auto. La donna è ora ricoverata in ospedale in stato di choc. Marito e moglie era scossi per un’inchiesta della procura di Monza che aveva scoperto un giro di farmaci antitumorali venduti all’estero e che era culminata lo scorso 2 aprile con l’arresto del figlio della coppia, farmacista.