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Museo delle relazioni finite, in mostra gli ‘oggetti del ricordo’ di amori passati

L’idea è venuta a Olinka Vištica e Dražen Grubišić, due ex fidanzati, che alla fine della loro storia non sapevano come smaltire quell’accumulo di ricordi: “In questo modo le persone trovano conforto e capiscono di non essere sole nella sofferenza”

di Ludovica Liuni

Album di fotografie, biglietti dei concerti, peluche. Quando una relazione finisce ci troviamo sempre a fare i conti con tutti quegli oggetti che, in un modo o nell’altro, hanno segnato un periodo della nostra vita. Ma cosa fare: buttarli via o chiuderli in soffitta? In realtà una via di mezzo c’è. È il Museo delle Relazioni Finite di Zagabria, in Croazia, dove sono esposti vecchi cimeli d’amore che arrivano da ogni parte del mondo. L’idea è venuta a Olinka Vištica e Dražen Grubišić, due ex fidanzati, che alla fine della loro storia non sapevano come smaltire quell’accumulo di ricordi. Così hanno deciso di dar vita a una mostra itinerante, che ancora oggi se ne va in giro per il mondo (attualmente fa tappa in Canada). Nel frattempo, però, tra una tappa in Europa e una a Singapore, era nata l’esigenza di dare una fissa dimora a tutti le donazioni ricevute durante quei tour internazionali. Così, in un’elegante struttura di Zagabria, oltre 1000 cimeli di storie d’amore finite hanno finalmente trovato una seconda casa.

Una soluzione pratica e funzionale, d’altronde quante volte ci siamo ritrovati a riempire scatoloni pieni di foto e gadget senza sapere dove portarli? Buttarli, a volte, può essere troppo doloroso ed è proprio a questo che devono aver pensato Olinka e Dražen quando hanno deciso di dar vita a questa avventura: “In questo modo le persone trovano conforto e capiscono di non essere sole nella sofferenza”, hanno spiegato. Per questo al museo è bandita la tristezza: “Non è affatto un cimitero dell’amore, ma un posto che celebra questo sentimento – ha raccontato Olinka -, e che dimostra che oggetti che a noi ricordano brutti momenti possono invece far sorridere altre persone”.
Chiunque può diventare a propria volta un donatore, basta compilare l’apposito form online ed essere decisi a liberarsi di tutti quegli scheletri nell’armadio. Come ogni museo che si rispetti, sotto al cimelio è riportata la data e il paese di provenienza.

All’interno della struttura gli oggetti sono suddivisi in varie aree tematiche: eros, dolcezza, dolore. Un’occasione per scoprire l’amore nelle diverse culture, ma anche per rendersi conto che spesso sono sempre le solite cose a suggellare una relazione. Così si rincorrono nani da giardino e cellulari, abiti da sposa e manette pelose. Il primo cimelio, però, lo hanno depositato Olinka e Dražen: è un vecchio coniglio di peluche. D’altronde, anche se tendiamo a circondarci sempre di tantissimi oggetti, ce n’è sempre uno che – su tutti – ci riporta alla mente quel periodo della nostra vita. Alcuni cimeli vengono depositati in maniera anonima, altri invece sono accompagnati da rancorosi biglietti d’addio. Un modo come un altro per dire: “Ecco cosa me ne faccio dei tuoi regali”. E se liberarsi del passato è un percorso lungo e spesso difficoltoso, rinunciare a questi oggetti può essere il primo passo per rimettersi in piedi. Il giusto compromesso per dare una seconda possibilità a se stessi e a tutti quei gadget. D’altronde anche in questo caso resta valida la solita vecchia regola: lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

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