I Saloni cinesi sono una specie di universo parallelo, in cui vivono costruttori dai nomi sconosciuti che presentano modelli destinati solo e soltanto al mercato interno: qualcuno, da noi, ha mai sentito i marchi Havai, Venucia, Zinoro, Zoyte, Emgrand o Trumpchi? Certo, ci sono anche alcuni "volti noti" provenienti dall'Europa, dall'America o dal Giappone, ma solo in alcuni casi presentano modelli dal destino globale. La maggioranza dei costruttori presenti a Shanghai, insomma, non s'interessa di quel che accade al di fuori dei confini del più grande mercato del mondo. Le nuove vetture e le concept car presentate al Salone, che resterà aperto al pubblico fino al 29 aprile, non sempre rispondono al gusto occidentale, e qualche volta cadono ancora nell'errore di ispirarsi troppo liberamente a modelli esistenti (ne sono esempi la simil Range Rover, Hongqi LS5, o la pseudo Smart, con tanto di carrozzeria bicolore, Zoyte E200). Le tendenze di Shanghai 2015, però, sono le stesse percepibili negli altri Saloni del mondo: un'irrefrenabile attrazione per le Suv, la promessa della guida autonoma e la scelta obbligata di propulsioni sempre più parsimoniose, in particolare ibride plug-in (in Cina dal 2015 ogni costruttore deve vendere auto che, in media, non consumino più di 6,9 litri di benzina ogni 100 km, ed entro il 2020 non più di 5 litri/100 km). Fra le novità che in futuro interesseranno anche gli europei, da segnalare la piccola McLaren scoperta 540C, la BMW X5 eDrive plug-in, le concept Citroën Aircross, Peugeot 308 R e Mercedes GLC Coupé.