Il leader M5s lancia su Primocanale la candidatura di Alice Salvatore alle regionali liguri. Rievoca l'incontro con l'allora premier incaricato Pd: "Non ci ha neppure riconosciuto come movimento". La protesta degli ex: "Mente, noi buttati fuori"
Beppe Grillo scende in campo per la campagna elettorale delle Regionali. Il leader del Movimento 5 Stelle ha scelto di “debuttare” a poco più di un mese dal voto con un’intervista alla tv ligure Primocanale a sostegno della candidata Alice Salvatore. Il comico ha parlato del programma M5S in Regioni, ma soprattutto è tornato su alcuni degli episodi che hanno riguardato l’ingresso del Movimento nelle istituzioni. “Bersani chiese 12 o 13 senatori nostri per fare il numero e far governare il centrosinistra”, ha detto richiamando l’incontro del 2013 nelle consultazioni per la formazione del nuovo governo, mai nato. “La gente mi dice ‘Dovevi fare società con il Pd’. Se lo avessi fatto eravamo rovinati. Bersani? Non ha chiesto una collaborazione o di governare insieme. Chiese 12 o 13 senatori nostri per fare il numero e far governare il centrosinistra. Neanche ci hanno riconosciuto come movimento”.
Grillo a poi anche negato di aver mai “espulso” qualcuno dal Movimento 5 Stelle: ““Io non ho mai cacciato nessuno. C’è gente che non ha accettato le due legislature, c’è gente che ha fatto fatica a rinunciare a parecchi soldi. Li capisco: c’è bisogno, c’è grande fame, in tutti i sensi. Li capisco”. Proprio questa affermazione ha scatenato le polemiche degli ex parlamentari ora nel gruppo misto: “Grillo smemorato”, hanno detto Luis Alberto Orellana, Fabrizio Bocchino e Francesco Campanella. “Grillo mente. Io sono stata cacciata per un’intervista, criticavo la comunicazione”, ha aggiunto la senatrice Adele Gambaro.
Il leader M5S ha poi parlato anche delle elezioni regionali del 31 maggio. “Hanno tolto i simboli dei partiti dai manifesti elettorali perché si vergognano. Il Pd sta scomparendo. Il Consiglio regionale ligure chiude con 30 consiglieri inquisiti su 40. Pensavo anche peggio”. Poi l’attacco alla candidata del centrosinistra Raffaella Paita: “Capisco che sono indagati, non sono colpevoli, sono sereni, sono tutti sereni. Vedo la Paita, questa signora che non conosco e che sicuramente sarà assolta e che non avrà alcuna responsabilità. Anch’io sono sereno. Alice, tu vincerai, anche se ti diranno che sei giovane”. La Paita è infatti indagata nell’ambito dell’inchiesta sull’alluvione del 2014.
Sul tema immigrazione il leader M5S ha ribadito la necessità di un intervento europeo: “Questa gente ha il problema di vivere o morire. Io sono per accogliere i profughi a livello europeo. Facciamo degli uffici là, si decide chi deve venire in Europa e lo si fa arrivare con voli di linea. Ci spetterà una quota del 5%? Li prenderemo e li faremo stare bene. Ma i clandestini vanno a casa“.
Grillo ha poi concluso con quello che è il “manifesto M5S” e lo slogan che ripete dalle elezioni 2013: “I nostri sono sconosciuti alle procure”. E così anche per Alice Salvatore: “Dicono: chi la conosce questa qui? Le procure non la conoscono. Inesperta? Guardate quelli del Movimento 5 stelle dopo 2 anni di Parlamento. Non è possibile che tu non vinca. Se tu perderai e la gente voterà quelli che ho visto sui manifesti vuol dire che il Paese è finito. I liguri hanno una grande opportunità, quella di votare una cosa differente. Metteteli alla prova. Non si possono riconfermare ancora gli stessi, sono 30 anni che prendono stipendi pubblici”.