Grazie a Mirella Liuzzi, molti di noi hanno assistito in diretta ravvicinata all’apposizione della fiducia sull’Italicum. E’ stato un po’ come vedere dal vivo il definitivo declino del nostro Parlamento. La deputata del M5S ha usato Periscope, regalandoci proprio la sensazione di essere presenti tra gli scranni di Montecitorio. L’episodio mi ha ricordato la registrazione di Barbato in aula nella quale Razzi parla del suo vitalizio e dei malviventi che lo circondano. Eravamo nella scorsa legislatura.
Cosa è cambiato? Assolutamente niente, anzi, grazie alla Liuzzi abbiamo scoperto che alla fine i deputati sono tutti un po’ Razzi. Hanno accettato l’affronto della fiducia, per conservarsi uno scampolo di legislatura e magari il rinnovo di una eleggibilità pilotata da nominati. Insomma si sono fatti i conti, calendario alla mano, come fece proprio il noto abruzzese conteggiando i mesi necessari al vitalizio. In questo caso l’oggetto non cambia di molto e la fiducia salva l’apparenza a molti piddini.
Ovviamente la cosa prima delle Regionali è fondamentale per organizzare in quel partito la distribuzione degli incarichi di governo regionali, che alla luce delle nomine dei futuri capolista saranno maggiormente agevolate. Questo evita di dover considerare il potere dei vassalli con grandi numeri (voti) e dei valvassori con grandi competenze (esperienze di governo e similari). Insomma c’è da sistemare un apparato di immense dimensioni con ulteriori new entry. Altro che Costituente, qui siamo proprio alla malvivenza. Si notava nella diretta un fantastico role playng e l’impotente indignazione di molti deputati. La Liuzzi ha fatto un bel lavoro anche se purtroppo passato l’Italicum ci sarà impossibile votarla, a meno che Renzi ed i suoi pochi consiglieri non vorranno collocarla tra i sei fortunati nominati a capo delle liste, o farla scattare tatticamente con il gioco delle rinunce (capolista in più collegi e scelta post elettorale).
Dubito possa accadere perché questa Mirella da me intercettata oggi per caso su Twitter mi sembra un’accanita ‘cittadina’. Insomma Razzi oggi si è tolto un sassolino perché a buona ragione potrebbe dire: “Amico mio avevo ragione io qui c’è tanta malviventi“. Certo lui pensava al futuro, alla pensione, questi oggi pensano a finire almeno nel 2018 con ottime possibilità per molti di essere riconvocati, e se scambiassero Italicum con elettività del Senato, anche le minoranze dimostrerebbero una sana e corroborata malvivenza. Ovviamente nessuno ha richiamato nei suoi interventi che siamo a pochissimi giorni dai ’70 anni della Liberazione, non si sa mai a qualcuno avrebbe potuto fare un brutto effetto sulla coscienza.