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La modella in bikini ‘pronta per la spiaggia’ fa infuriare la rete: “Fanculo la tua merda sessista”

La campagna londinese della Protein World ha suscitato una marea di polemiche: la protesta è divenuta talmente popolare, seguita e sentita che ci sarà perfino un ritrovo pubblico sabato prossimo alle ore 15. Il manifesto è stato giudicato “offensivo, irresponsabile e dannoso perché promuove l'immagine di un corpo non sano”

di Davide Turrini

La foto di una modella in bikini con fianchi strettissimi, enormi seni, costole in rilievo, e di fianco la scritta: “Il tuo corpo è pronto per la spiaggia?”. Questo il cartellone pubblicitario apparso lo scorso weekend sulle pareti della London undergound e all’interno dei vagoni della metro, bollato come “sessista” sui social network e finito al centro di un’accesa polemica sul web. Per pubblicizzare proteine in pillole la società inglese di alimenti sportivi Protein World ha scelto una ragazza bionda con costumino giallo, la 24enne modella australiana Renee Somerfield, con un restringimento quasi anoressico dei fianchi. Tanto è bastato per far andare su tutte le furie il mondo del web. In nemmeno 48 ore una petizione su change.org ha raggiunto oltre 51mila firme per rimuovere le pubblicità dalla metro, mentre è scoppiato il finimondo su Twitter con l’hashtag #everybodysready, e infine si sta organizzando una manifestazione di protesta ad Hyde Park a Londra prevista per sabato 2 maggio nel pomeriggio.

“Il messaggio pubblicitario di Protein World si rivolge alla persone al fine di farle sentire fisicamente inferiori all’immagine realistica di quel corpo abbronzato di modella, con lo scopo di vendere il loro prodotto”, ha scritto la fondatrice del gruppo su Change.org, Charlotte Baring. “Forse non è priorità di tutti avere un ‘corpo di spiaggia’ (a proposito, che cos’è esattamente un corpo da spiaggia?); poi far sentire in colpa le persone per non rendere prioritaria questa attività mettendo in discussione le proprie scelte personali, è davvero esagerato”. Ancor più dure le reazioni alla “prova costume” della Protein World sia su Twitter che su Facebook dove sono state registrate attraverso foto e video le decine e decine di azioni “vandaliche” con pennarelli neri delle donne che si sono sentite offese. C’è chi si è fatta riprendere con il dito medio alzato davanti al cartellone incriminato, chi ha costruito una sorta di mascherina nera con cui coprire la modella e la scritta “fanculo la tua merda sessista”, e chi come le due blogger Fiona Longmuir e Tara Costello ha deciso di farsi fotografare in bikini in tutta la propria naturale rotondità corporea. “Sono così stanca del messaggio che le donne devono fare qualunque tipo di sforzo per essere socialmente accettabili”, ha scritto sul suo blog la Longmuir, una bella ragazza rossa di capelli ripresa in foto con un elegante bikini nero. “E’ davvero questo il modo migliore per vendere i vostri prodotti facendo vergognare le persone del proprio corpo?”.

La protesta è divenuta talmente popolare, seguita e sentita che ci sarà perfino un ritrovo pubblico in piena Hyde Park sabato prossimo alle ore 15. L’ Advertising Standards Authority (l’agenzia che controlla i contenuti della pubblicità nel Regno Unito ndr) ha detto di aver ricevuto 216 denunce dove il messaggio della Protein World è definito “offensivo, irresponsabile e dannoso perché promuove l’immagine di un corpo non sano”. Protein World non si è di certo scusata, anzi ha adottato una campagna comunicativa di una certa durezza nel rispondere a molti tweet diretti. “E’ una vergogna che nel 2015 ci sia ancora una minoranza di persone che non apprezza con attenzione coloro che aspirano ad essere più sani, più in forma e più forti”, ha sottolineato l’azienda inglese in una nota ufficiale. Il chief executive, Arjun Seth, si è spinto ancora più in là definendo “terroristi” coloro che stanno modificando con pennarelli i loro cartelloni pubblicitari. In Italia la campagna pubblicitaria choc di Oliviero Toscani durante la settimana della moda nel 2007 ritraeva nuda e di spalle la modella Isabelle Caro divenuta anoressica. Nel gennaio 2013 Israele è diventato il primo paese al mondo a far entrare i vigore una legge che vieta l’utilizzo di modelle anoressiche per sfilate e campagne pubblicitarie.

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