Restyling completato, Malpensa è pronta per l’Expo 2015. C’è un nuovo Terminal 1 nell’aeroporto del varesotto dopo un anno e mezzo di lavori e 30 milioni di euro di investimento serviti a rivoluzionare l’aspetto e la funzionalità dell’aerostazione grazie a un progetto architettonico firmato Gregorio Caccia Dominioni. Novanta gates di imbarco, 270 nuovi banchi check-in, 41 pontili mobili e la possibilità di accogliere contemporaneamente due Airbus A380, il cosiddetto gigante dei cieli, imbarcando passeggeri su tre pontili. Inoltre nuovi controlli di sicurezza, spostati al secondo piano del Terminal 1 con 21 postazioni operative più confortevoli e soprattutto in maggior numero così da dimezzare i tempi di attesa ai filtri di sicurezza del controllo passeggeri e bagagli.
Lunedì 20 aprile il taglio del nastro simbolico (l’aeroporto non ha mai chiuso) alla presenza del neo ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio che ha definito la ristrutturata Malpensa “bella, accogliente, ben pensata e orgogliosamente italiana”. Un cambio di passo in cui crede molto il presidente di Sea Pietro Modiano, che ha parlato di “rinascita dell’aeroporto”. “Non si dovrà mai avere la sensazione che Malpensa sia un’occasione persa”, ha dichiarato Modiano. La scommessa aperta nel 1998 (data di inaugurazione di Malpensa 2000 e del nuovo Terminal 1) viene ripresa diciassette anni dopo.
Ma intanto lo scalo, candidato ad essere tra i migliori d’Europa, con Alitalia compagnia aerea di riferimento e hub carrier, è rimasto con il cerino acceso in mano, abbandonato dalla stessa Alitalia tra la fine del 2007 e il 2008 lasciando sul campo 8,5 milioni di passeggeri soltanto in transiti. Cancellati quasi tutti i voli Alitalia, a terra per sempre tutti gli aerei e i voli all cargo della ex compagnia di bandiera.
Ora Sea, la società di gestione, prova a rimettere in pista Malpensa a partire da un look accattivante e funzionale che conquisti le compagnie aeree. Nel frattempo, sono già stati convinti i grandi marchi del lusso (prima apertura in un aeroporto europeo per Armani) che hanno occupato i 13.000 metri quadrati della nuova galleria commerciale per la prima volta accessibile a tutti i passeggeri Schengen e non-Schengen. Nel bilancio 2014, il comparto retail ha prodotto nelle casse di Sea 75,6 milioni di euro (su un totale di 211,1 milioni di euro quali ricavi non aviation) e il business potrà soltanto aumentare con il rinnovamento dell’aerostazione. Ma servono i voli. “Abbiamo detto ai nostri interlocutori principali, le grandi linee aeree: noi ci crediamo e voi? Se vi mettiamo a disposizione un’infrastruttura eccellente, quanti voli ci portate in più per arrivare qui senza scali intermedi?” ha spiegato il presidente Sea. “C’è stata una prima risposta l’anno scorso con +12% di passeggeri intercontinentali”. Ora si spera in Expo quale volano anche per il futuro.
“Noi scommettiamo su Malpensa, porta di accesso per la nostra economia e per il nostro Paese che non è soltanto quello dei viadotti che crollano, degli scandali e delle corruzioni, ma anche delle sfide di oggi come quelle dei nostri nostri antenati che hanno saputo costruire grandi opere. Qui vedo un pezzo della bellezza italiana”, ha affermato il ministro Delrio nel giorno dell’inaugurazione. Presenti anche il presidente di Enac Vito Riggio, il governatore della Lombardia Roberto Maroni e il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris.
A un terminal in vetro e acciaio si contrappone però la realtà dello stesso, identico, terminal utilizzato da parecchi senza tetto come casa in cui passare la notte, lavarsi e stare al caldo d’inverno. Sono circa un’ottantina, vivono nei sotterranei ma occupano anche gli spazi dei diversi piani dell’aerostazione dormendo sulle poltroncine e i sedili usati di giorno dai passeggeri regolari di Malpensa. Chi è senza dimora il mattino si sposta, va altrove. Ma a una certa ora della sera l’andazzo è sempre lo stesso. Il cardinale di Milano Angelo Scola, che ha visitato Malpensa prima di Natale, ha chiesto esplicitamente di trovare una soluzione per aiutare queste persone. Si tratta di italiani senza lavoro, separati che non riescono più a sbarcare il lunario e stranieri, regolari e non. E’ l’altra faccia di Malpensa che crea qualche problema di immagine in vista di Expo 2015. “Sea è disponibile, a fronte di richieste degli enti preposti, ad affrontare la situazione e metterci anche delle risorse”, rende noto il gestore aeroportuale. Ma finora nulla è accaduto e non una soluzione non è stata trovata.