Nuova operazione, 24 ore dopo, negli stessi appartamenti occupati dov'erano state trovate mazze e molotov. Trovate altre maschere anti-gas. La questura chiede l'espulsione per tre tedeschi, il giudice la blocca e oggi i tre sono stati di nuovo indagati. Alfano: "E' la prova che il sistema di prevenzione funziona"
Un nuovo blitz contro presunti appartenenti all’area No Expo a Milano. La polizia è intervenuta di nuovo nel quartiere Giambellino dove in una prima serie di controlli a sorpresa (eseguiti martedì 28) erano state trovate mazze e molotov. Alcuni giovani, vicini all’area anarchica, sono stati accompagnate in questura per essere identificati e per accertamenti. In 12 sono stati denunciati per occupazione abusiva (di appartamenti di edilizia popolare): sono 9 italiani e 3 tedeschi. Questi ultimi sono gli stessi per i quali la questura di Milano aveva chiesto l’espulsione dal territorio italiano. Il giudice del tribunale civile però non aveva convalidato la misura forse per carenza di motivazioni, come sostenuto dagli avvocati difensori. Secondo la polizia, durante i nuovi controlli, i tre hanno tentato di sbarazzarsi di un borsone con maschere antigas e altro materiale.
Il nuovo blitz di polizia e carabinieri è stato eseguito in via degli Apuli e in via Odazio, in appartamenti diversi da quelli di martedì. Un’operazione che, a due giorni dall’inaugurazione dell’Expo 2015, secondo il ministro dell’Interno Angelino Alfano è “la prova che il sistema di prevenzione funziona. Nessun Paese è a rischio zero”, ma queste operazioni “fanno chiaramente capire che lo Stato è più forte di chi lo vuole contrastare”. In una prima operazione, martedì, erano state trovate mazze ferrate, bombe molotov e maschere antigas, nascosti in alcuni appartamenti occupati abusivamente. Ventisei attivisti stranieri erano stati portati in questura: 25 denunciati, uno arrestato.
Oltre alle iniziative No Expo, si prevede alta tensione anche oggi per due diverse manifestazioni organizzate per ricordare Sergio Ramelli, giovane del Fronte della Gioventù assassinato in un’aggressione del 1975 da militanti di Avanguardia Operaia, e Gaetano Amoroso, operaio comunista che l’anno dopo fu assassinato da un gruppo del Fronte della Gioventù.
(ha collaborato Alessandro Bartolini)