Duello senza esclusione di colpi tra il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, e la deputata Pd Alessia Rotta, a Dimartedì, su La7. La miccia della discussione è l’operato del governo Renzi e la fiducia posta sull’Italicum. “Renzi parla di ciò che gli è funzionale dal punto di vista elettorale-politico” – osserva Scanzi – “A lui interessa più la percezione della realtà che la realtà. E falsa e stravolge questa percezione. Intorta il pubblico e l’elettorato. Usa la tecnica berlusconiana dello sparare i numeri”. Il giornalista cita l’Anpi e continua: “Renzi gode di un consenso dell’informazione, dei giornali e della stampa che nessun suo predecessore ha mai avuto”. La parlamentare dem difende il premier e ribatte: “Renzi non è il mio Dio, non fare caricature come fai abbastanza in maniera maleducata e misogina con le mie deputate. Se io ti dessi del ‘lampadato’, cosa diresti?”. “I tuoi argomenti sono molto forti” – prosegue Scanzi – “Renzi ha un pensiero debolissimo e quindi comunica su twitter, con 140 caratteri, perché non ha molto da dire e il pubblico non se ne accorge. Capisco che tu, essendo una miracolata, sia fedele a Renzi”. La polemica riprende minuti dopo sulla riforma delle pensioni e sul mancato abbattimento dei vitalizi e delle pensioni d’oro. Nel finale, Scanzi osserva: “Il Pd è ormai tutto di Renzi. Lui è più forte degli avversari. Nell’opposizione del Pd abbaiano ma quando si tratta di stringere e dare il colpo fanno come Don Abbondio”. Rotta ribatte: “Renzi non è l’uomo solo al comando, ha vinto il congresso. Noi non siamo dei telecomandati”. Il giornalista risponde: “Ti sei dimenticata di quei 10 che avete cacciato dalla Commissione. Se lo avesse fatto Berlusconi o il M5S, sai quante storie sulla democrazia interna? E avete messo anche la fiducia sulla legge elettorale”. Riesplode la gazzarra e Rotta replica: “Non sono stati cacciati, ma sostituiti, visto l’imbarazzo di queste persone che non sapevano se votare rispettando il partito o la loro coscienza” di Gisella Ruccia
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