Il gruppo algerino Cevital era fermo sull'occupazione di una parte degli ex dipendenti, per un totale di 1.860 persone. La svolta è arrivata nella notte del 29 aprile, mentre il documento sindacale definitivo verrà firmato in sede ministeriale
È stato raggiunto l’accordo tra i dirigenti del gruppo algerino Cevital e i rappresentanti sindacali Fim, Fiom e Uilm. Tutti i 2.200 lavoratori delle acciaierie ex Lucchini di Piombino verranno riassunti.
Lo ha annunciato Fausto Fagioli, segretario generale della Fim Cisl di Livorno: “Abbiamo siglato un verbale di incontro in cui l’azienda recede dalla sua posizione iniziale e si impegna a riassumere tutti“. Fino a pochi giorni fa la trattativa tra gli algerini e i sindacati sembrava ferma, con Cevital che si proponeva di riassumere unicamente 1.860 lavoratori. La svolta è giunta nella notte del 29 aprile, mentre l’accordo sindacale definitivo verrà firmato in sede ministeriale. Fagioli ha aggiunto: “Ora le trattative proseguiranno su contrattazione di secondo livello, piano industriale e approvvigionamento delle materie prime”.
L’incontro tra i sindacati e gli uomini dello studio legale che Issad Rebrab – proprietario di Cevital – ha incaricato di seguire la vicenda, tenutosi nel pomeriggio del 29 aprile, non aveva portato ad alcun risultato: “non c’erano margini” per proseguire nella trattativa sugli organici. “Troppo distanti su tutto”, era stato il commento dei sindacati dopo la riunione. Ma in serata la trattativa è ripresa e si è conclusa nella notte con la firma di un verbale che prevede l’accordo sulla riassunzione di tutti i 2.200 lavoratori della ex Lucchini. Un accordo è quindi stato raggiunto sul futuro occupazionale dei lavoratori di Piombino, i prossimi incontri riguarderanno ora la trattativa sui vecchi accordi aziendali decaduti.