Assolto con formula piena Giampiero Pesenti e altri sette ex manager dell’azienda Franco Tosi di Legnano, in provincia di Milano. Questa le decisione del Tribunale di Milano per gli 8 imputati per omicidio colposo in relazione alla morte di 32 operai avvenuta per l’esposizione all’amianto. Per il giudice monocratico della quinta sezione penale Manuela Cannavale infatti “il fatto non sussite”. Entro 90 giorni verranno depositate le motivazioni della sentenza.
Il pm di Milano Maurizio Ascione aveva chiesto sei anni di reclusione per Pesenti, attualmente presidente di Italcementi, accusato di essere responsabile della morte degli operai dell’azienda a causa del mesatelioma pleurico che colpì i dipendenti negli anni 70 e 90. L’accusa riteneva responsabile Pesenti, 84 anni, in quanto tra il 1973 e il 1980 era componente del comitato esecutivo della Franco Tosi. Per il pubblico ministero “avendo un ruolo di vertice” era responsabile di una “grave carenza in relazione ai dispositivi di sicurezza per il rischio di esposizione all’amianto”. Carenza alla quale negli anni successivi si sarebbe cominciato a porre rimedio: per questo il pm aveva chiesto l’assoluzione degli altri sette ex manager dell’azienda di Legnano.
Pesenti era accusato di “non aver assunto posizioni di dissenso” in merito alle “condizioni di non igiene” dello stabilimento lombardo, malgrado abbia avuto per sette anni un “ruolo al vertice dell’azienda”, che gli avrebbe consentito di “verificare e agire” nella “gestione del rischio specifico dell’amianto”.
Amareggiato il consulente delle parti civili Luigi Mara: “Per i giudici non esistono le morti per amianto, questo palazzo è un cancro”. Nelle scorse udienze le parti civili, tra cui l’associazione italiana esposti amianto, medicina democratica e la Regione Lombardia, avevano chiesto un risarcimento complessivo di circa 660 mila euro. “Sembra che finora abbiamo solo scherzato – ha concluso Mara – viene solo voglia di vomitare”. Il legale delle due associazioni, l’avvocato Laura Mara, dopo la lettura della sentenza ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
“L’assoluzione dell’ingegner Giampiero Pesenti conferma quanto era stato già deciso nel 2007 dal Tribunale di Milano, che all’esito di analoga indagine della Procura di Milano sulla Franco Tosi dichiarò il non luogo a procedere per tutti gli imputati, ritenendo insussistenti i medesimi addebiti oggetto del procedimento che si chiude oggi arrivando alle stesse conclusioni” dichiara Giuseppe Bana, uno dei difensori. “Nel ribadire la solidarietà alle famiglie dei lavoratori deceduti – si legge in una nota dei legali di Pesenti- che ha già trovato concreto riscontro in un indennizzo, rileviamo che la decisione del tribunale stabilisce che l’ingegnere non aveva un ruolo operativo nella gestione della società e non meritava una simile imputazione”.