Non si ferma il braccio di ferro tra il Comune di Parma e i sindacati, sulla riorganizzazione del sistema educativo e del welfare della città. Dopo mesi di contestazioni e proteste, Cgil, Cisl, Uil si sono dati appuntamento in un’assemblea aperta dal titolo ‘Noi meritiamo di meglio. Prove tecniche di democrazia’, a cui hanno partecipato anche un gruppo di genitori ed educatori. “Il tema dei nidi e delle scuole d’infanzia – spiega Tilla Pugnetti di Fp Cgil – è caldo su due fronti: da una parte c’è il taglio effettivo di posti per i bambini, dall’altra c’è l’esternalizzazione di alcuni servizi. Noi siamo contrari a entrambe le scelte, perché ne risentiranno la qualità del servizio e il benessere delle famiglie e dei bambini”. Ma il sindaco 5 stelle, Federico Pizzarotti ai microfoni de ilfattoquotidiano.it, respinge le accuse. E in sua difesa porta i dati, che parlano di 200 iscrizioni in meno nel 2014, tra nidi e materne. “Non potevamo lasciare le scuole vuote, c’era la necessità di riorganizzare in modo da ottimizzare il servizio e le risorse. Con questo nuovo sistema si riusciranno a stabilizzare dei precari – aggiunge – e il Comune incrementerà le quote nelle società miste pubblico-privato, quindi ci sarà un maggiore controllo”. E a chi lo accusa di smantellare il welfare risponde: “In tre anni dallo Stato abbiamo avuto 30 milioni di euro in meno, e il settore del sociale è l’unico in cui gli investimenti sono rimasti della stessa entità. Nei servizi educativi, ad esempio, investiremo 400mila euro in più rispetto al passato” di Silvia Bia e Giulia Zaccariello
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