Amo Vincent Price e Tim Burton e non mi perdo mai, quando lo programmano in tv, ‘Edward mani di forbice’. L’altra sera riflettevo sul personaggio della signora Peggy Boggs, interpretata dalla talentuosa Dianne Wiest che nel film è una rappresentante della nota casa di cosmetici americana Avon.
Su Wikipedia si legge: “Avon è stata fondata da David McConnell, un venditore di Bibbie porta a porta. Egli ebbe l’idea, per incrementare le vendite, di allegare alle sue Bibbie un omaggio, più precisamente un profumo che lui stesso creava. Da qui l’idea di fondare Avon, che nacque appunto prima di tutto come azienda produttrice di profumi. Decide di affidare poi la parte “commerciale” ad una donna (decisione molto coraggiosa se pensiamo al ruolo che aveva la donna nel 1886) : Mrs Albee moglie e mamma di 50 anni che diventa a tutti gli effetti la prima presentatrice Avon della storia.”
Fu poi la volta delle enciclopedie, dell’Euroclub, dei Tupperware e di tutto e di più, fino ad arrivare agli home party dei sex toys.
Da qualche anno si sono molto diffusi e le definizioni sono davvero colorite ma spesso molto ambigue: Passion party, Sexy shopping, Hot party, Tuppersex etc.
Per non parlare delle rappresentanti, ossia love winx, sexy pusher, ambasciatrici della felicità, consulente vibrante (andrà a pile?).
Visto che in Italia fui la prima a parlarne, mi permetto di fare una considerazione.
Oggi, rispetto a dieci anni fa, c’è molta più informazione e l’argomento è sdoganato. Il web pullula di siti in cui si può trovare dalla paperella al plug diamantato. Il party può essere divertente se la consulente è divertente. Ma fondamentalmente servono studio, fiere di settore, basi di psicologia e sessualità, savoir-faire, discrezione e disciplina. Caratteristiche non da tutte.
Poi, diciamolo: il senso di vergogna in Italia regna ancora sovrano e ai parties – salvo che la consulente poi non si rinchiuda nel bagno a fare ordini – spesso non ci espone.
Ecco perché a mio parere, i sex toy party sono superati. Trovo più divertente e istruttivo organizzare un tour di gruppo all’interno di una boutique erotica. Anzi, quasi quasi si potrebbe organizzare un pullman per uomini e donne di tutte le età. Se volete, mi rendo disponibile. Non come autista, però.
Infine faccio notare che non si vendono contenitori di plastica, né creme alla calendula e bisogna offrire un serio servizio di consulenza. Faccio un esempio? Poco tempo fa ho assistito alla presentazione di prodotti per l’igiene del corpo; la rappresentante spiegava una crema a base di olio di tea tree, definendolo estratto “dall’albero del tè”. Niente di più errato, la Melaleuca alternifolia è una pianta australiana della famiglia delle Mirtacee che nulla vi ha a che fare.
Ah, dimenticavo. La presentatrice si vantava di lavorare da 25 anni per la casa cosmetica che rappresentava. Ecco, io non l’assumerei: non sia mai che consigliasse un cock ring nel polso o un lubrificante all’aloe per curare le afte sulle gengive.
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