Una distesa di mazze, martelli, giubbini neri e maschere antigas. Siamo in via Pagano, ultimo atto della devastazione messa in atto da cinquecento incappucciati che hanno trasformato la May Day parade di Milano in guerriglia urbana. La scena spiega bene le modalità di azione del blocco nero: colpire, abbandonare le uniformi e confondersi con i manifestanti pacifici. Dopo il passaggio dei black bloc, la tensione resta altissima anche fra gli stessi manifestanti fra i quali c’è gente che difende l’operato degli attivisti violenti. “E’ tempo di insurrezione”, dice un signore sulla cinquantina fra gli applausi dei ragazzi di Lorenzo Galeazzi
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