Il premier Renzi: "Hanno cercato di sciupare la festa, ma quattro teppistelli figli di papà non riusciranno a rovinare Expo". La procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per l'articolo 419 che prevede pene da 8 a 15 anni di carcere, ma le cinque persone arrestate ieri sono accusate di reati da ordine pubblico. Il presidente della Lombardia: "Fondo interverrà per coloro che hanno una assicurazione. È una atto non dovuto ma che ci sentiamo di fare"
Il giorno dopo gli scontri che hanno devastato il centro di Milano si contano i danni, per cui la Regione Lombardia ha istituto un fondo da un milione e mezzo, e si comincia ad accertare le responsabilità di chi ieri, in occasione dell’inaugurazione di Expo 2015, ha seminato il panico fra le zona di Cadorna e Pagano incendiando macchine e distruggendo vetrine di banche e negozi. Le tute nere hanno messo in atto una strategia di blitz ripetuti provocando danni allo stato non calcolabili. Ci sono almeno 50 automobili distrutte dalle fiamme e 30 vetrine mandate in frantumi. Intanto tre molotov sono state trovate in via Trivulzio, a Milano. Secondo la polizia sarebbero state posizionate ieri in strada dagli antagonisti e poi abbandonate durante la fuga. A trovarle, alle 7, è stato il titolare di un bar che ha notato un marsupio tra due auto in sosta. All’interno c’erano tre bottiglie con benzina e uno stoppino di stoffa. “Gli italiani sanno da che parte stare. Hanno cercato di sciupare la festa, ma quattro teppistelli figli di papà non riusciranno a rovinare Expo. E Milano è molto più forte di quello che questi signori pensano” dice il premier Matteo Renzi intervistato al Tg2.
Cinque arrestati per reati da ordine pubblico e 14 denunciati
Al momento sono cinque le persone arrestate per resistenza aggravata, lesioni, getto pericoloso di cose e oltraggio. Dopo la guerriglia di ieri messa in atto dai black bloc nel centro di Milano, le forze dell’ordine, coordinate dal pm di turno Piero Basilone (che fu titolare dell’inchiesta sulla rivolta a Chinatown nel 2007 quando ci furono scontri tra alcuni cittadini cinesi e le forze dell’ordine ed è esperto di indagini del genere), hanno arrestato tre uomini e due donne. Il pm ha chiesto la convalida degli arresti e la misura della custodia cautelare in carcere. La richiesta arriverà sul tavolo del gip di turno domattina e gli interrogatori potrebbero tenersi lunedì.
I carabinieri hanno denunciato 14 contestatori al termine del corteo del primo maggio a Milano: dieci hanno precedenti Devono rispondere di porto di oggetti atti a offendere e detenzione di materiale esplodente. Gli indagati sono accusati anche di devastazione e saccheggio. I carabinieri li hanno fermati, dopo il corteo, nelle stazioni della metropolitana di Famagosta, Centrale e Cadorna. Sono di età compresa tra 31 e 57 anni. Si tratta di operai, studenti e disoccupati. Tra loro due donne. Al momento del fermo alcuni indossavano ancora gli abiti usati durate i tafferugli e con sé avevano bombe carta (artigianali e professionali), fumogeni, bengala e fionde. Sono in corso perquisizioni negli appartamenti dove risultano residenti.
La procura indaga per devastazione
Ora, però, le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, capo del pool antiterrorismo (di cui fa parte anche il pm Basilone), dovranno accertare le responsabilità degli ‘incapucciati’. Al momento, al vaglio degli inquirenti ci sono almeno una decina di altre posizioni, anche se il nucleo di tute nere era composto da un gruppo di circa 200 persone. L’area degli scontri è stata “comunque circoscritta” e bisognerà vagliare le tanti immagini, “una quantità mai avuta prima” spiega un investigatore, per identificare i violenti e attribuire a ognuno fatti specifici.
Sarà un’indagine quindi lunga e delicata anche perché i violenti, dopo aver distrutto e devastato, si spogliati e hanno abbandonato i vestiti usati durante i raid. Nei giorni scorsi i vari blitz della polizia avevano portato alla denuncia e a provvedimenti di espulsione di alcuni appartenenti al movimento No Expo. Nel frattempo, oltre al lavoro investigativo e di indagine, gli inquirenti dovranno chiedere oggi la convalida al giudice per le indagini preliminari degli arresti effettuati ieri e le misure cautelari per i cinque antagonisti finiti in carcere.
Scarcerato 27enne tedesco arrestato martedì: sarà espulso
Nel frattempo, è stato scarcerato e va verso l’espulsione il tedesco di 27 anni arrestato martedì scorso. Per Daniel Frank, studente di giurisprudenza incensurato e difeso dal legale Eugenio Losco, il gip di Milano Ilaria De Magistris ha convalidato l’arresto e ha emesso come misura cautelare il divieto di dimora a Milano, ma non il carcere. La Questura, poi, ha firmato per lui un provvedimento di allontanamento e accompagnamento alla frontiera ed è attesa la convalida da parte dei giudici civili.
È stato convalidato dal gip anche l’arresto di una italiana di 20 anni, accusata di resistenza e lesioni perché giovedì scorso, sempre nel corso di un’attività di polizia, avrebbe colpito al volto un agente. Per la ragazz non è stato disposto il carcere, ma nei suoi confronti il giudice ha emesso un provvedimento di obbligo di firma.
Maroni: “Fondo per le vittime dei danneggiamenti”
Intanto è terminato in Prefettura il Comitato per l’ordine pubblico e per la sicurezza per fare il punto sulle azioni degli incappucciati. Dalla riunione, a cui ha partecipato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, è emerso, come ha spiegato il presidente Roberto Maroni, che Regione Lombardia, dopo aver ricevuto l’esatta conta dei danni da parte dei Comune di Milano, metterà a disposizione un un milione e mezzo di euro per risarcire i danni. “Fondo interverrà per coloro che hanno una assicurazione. È una atto non dovuto ma che ci sentiamo di fare” ha detto il governatore. “Vi assicuro che questa volta, visto che alcune persone sono state individuate, se condannate, noi saremo presenti per chiedere i danni morali e materiali” ha dichiarato Pisapia che ha poi spiegato che è in corso il monitoraggio dei danni e che come Comune “daremo il nostro contributo anche a carattere economico”.