Il presidente della Lombardia: "Avrei sospeso Schengen 15 giorni fa per evitare gli arrivi di persone che vengono in manifestazione solo a spaccare le teste e le vetrine", la replica del ministro dell'Interno: "Dà buoni consigli, non potendo più dare il cattivo esempio"
Ex colleghi di governo, entrambi in momenti diversi inquilini del Viminale. Roberto Maroni e Angelino Alfano sembrano averlo dimenticato. E litigano sulla gestione dell’ordine pubblico nel giorno dell’inaugurazione di Expo per le violenze subite da Milano da parte dei black bloc. “Se fossi stato io ministro dell’Interno al posto di Alfano avrei fatto tre cose: avrei sospeso l’area Schengen 15 giorni fa per evitare gli arrivi di persone che vengono in manifestazione solo a spaccare le teste e le vetrine” dice il presidente della Lombardia. “Poi avrei imposto una cauzione, una fideiussione come è stato fatto per la Lega a Roma e avrei evitato di fare entrare il corteo in centro. Avrei mandato i manifestanti in qualche campo di periferia sapendo che sono dei violenti. Dimissioni di Alfano, chieste da Salvini? Le dimissioni sono state chieste, valuterà la politica. Io da governatore ho solo rammarico. Impariamo la lezione e impediamo che le stesse cose si ripetano in futuro. Non penso niente sulla richiesta di dimissioni di Alfano, voglio pensare positivo. Penso che occorra valorizzare Expo, far in modo che porti risultati e confidando che il Governo e chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico abbia imparato la lezione ed eviti che succeda il bis”.
Alfano non aspetta a replicare: “Maroni al posto mio avrebbe sospeso Schengen? Peccato che quando Maroni era al posto di Maroni, il 15 ottobre del 2011, ha fatto devastare il centro di Roma senza sospendere Schengen. Dà buoni consigli, non potendo più dare il cattivo esempio”. E poi, al Maroni presidente della Lombardia: “Chiudere Schengen mentre aspettiamo i visitatori europei per Expo? Geniale! Complimenti!”. Intanto nell’attesa del nuovo disegno di legge sulla sicurezza urbana per evitare altre scene di guerriglia il governo lavora a “divieti preventivi come avviene per le partite di calcio”, sarà dato “uno strumento più efficace ai prefetti” ha spiegato un’intervista al Corriere della Sera il Alfano ribadendo che “il peggio è stato evitato”. “Nel nuovo disegno di legge sulla sicurezza urbana – spiega Alfano – abbiamo previsto l’arresto differito per i manifestanti in modo da avere ancora più poteri per bloccarli e inaspriremo il trattamento sanzionatorio per chi porta un casco o altri indumenti per celare la sua identità”.
Intanto il governo lavora a divieti preventivi come per gli incontri di calcio: “Quando c’è un alto indice di pericolosità – precisa – sarà proibito sfilare nel centro delle città, proprio come già avviene quando si impedisce ai tifosi di andare in trasferta”. Quanto al risarcimento dei danni subiti dai cittadini di Milano, Alfano garantisce che anche il governo farà la sua parte: “La proprietà è sacra. Per questo siamo pronti ad aggiungere ai soldi della Regione le risorse statali. I cittadini devono recuperare fino all’ultimo euro”.