I campioni di materiale genetico saranno utili per una comparazione con quelli che potrebbero essere rintracciati sul materiale sequestrato dagli investigatori, come tute nere, caschi, mazze, bastoni, molotov e bombe carta. A Genova arrestati cinque stranieri che probabilmente hanno partecipato alle violenze del Primo maggio
Alle indagini per identificare le tute nere, che hanno messo a ferro e fuoco alcune vie di Milano, potrebbe dare un aiuto la scienza. Quattordici cittadini greci, che potrebbero aver fatto parte dei black bloc durante la manifestazione No Expo, sono stati sottoposti ad un prelievo del Dna.
Prelievo del Dna per 14 cittadini greci
Fino all’una di ieri notte gli investigatori della Digos hanno proceduto a prelievi biologici coatti, su richiesta del procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli, nei confronti delle persone che erano state fermate nel pomeriggio in via Washington, non lontano da una casa occupata da alcuni antagonisti milanesi. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per devastazione e altri reati.
I greci sono stati portati in Questura per essere identificati e poi sono stati effettuati i prelievi, a cui si era opposto il legale Eugenio Losco che è stato presente poi a tutte le operazioni di prelievo. I campioni di materiale genetico saranno utili per una comparazione con quelli che potrebbero essere rintracciati sul materiale sequestrato dagli investigatori, come tute nere, caschi, mazze, bastoni, molotov e bombe carta.
I 14 sono stati tutti denunciati a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale aggravata e sono rientrati in patria con un aereo. Al momento, l’indagine conta più di una trentina di indagati per vari reati, tra cui devastazione, resistenza e porto di armi improprie. Nel frattempo, ieri è stata convalidata dal Tribunale di Milano l’espulsione di un giovane tedesco, Daniel Frank, che era stato arrestato nel corso di un blitz preventivo della Digos martedì scorso e poi scarcerato. Digos e carabinieri lavorano sulle immagini riprese da media, telecamere di sorveglianza e cittadini, oltre che sulle testimonianze di chi era presente in quella zona.
Cinque francesi arrestati: avevano cartine di Milano
Tute nere, maschere ma soprattutto cartine di Milano e indirizzi di riferimento del capoluogo lombardo. È quanto hanno trovato gli uomini della Digos che hanno arrestato cinque antagonisti francesi che si erano rifugiati in un’abitazione di salita San Nicolosio nel centro storico di Genova. Nelle prossime ore gli atti saranno trasmessi dal sostituto procuratore di Genova Federico Manotti alla procura di Milano. I francesi, che potrebbero aver partecipato agli scontri anti Expo a Milano, sono stati sorpresi ieri sera da una volante a danneggiare alcune auto. Sono stati seguiti dalla polizia che ha rintracciato il covo.
All’interno dell’appartamento dove sono stati presi i poliziotti hanno trovato anche biglie, bulloni, bombolette spray, cartelli e striscioni inneggianti la protesta contro Expo oltre a scontrini di pedaggi autostradali risalenti alla giornata del Primo maggio. Tutto il materiale è stato sequestrato e nelle prossime ore sarà passato al setaccio (di concerto con le forze di polizia milanesi) per capire se sia stato utilizzato durante gli scontri milanesi. Gli arrestati – quattro uomini ed una donna – di età compresa tra i 20 e 25 anni. Sono accusati di danneggiamento e resistenza e si trovano nelle case circondariali di Marassi e Pontedecimo. La polizia ha anche sequestrato una Toyota Station Wagon con targa francese che sarebbe stata utilizzata dai fermati per raggiungere il capoluogo ligure. All’interno del veicolo sono state trovate cartine di Milano e Genova.
Lunedì interrogatorio di garanzia per i fermati dopo scontri
Intanto i tre uomini e le due donne arrestati venerdì scorso, giorno dell’apertura dell’Expo, durante i violenti disordini in pieno centro a Milano, saranno interrogati domani mattina dal gip Donatella Banci Buonamici che dovrà decidere se convalidare gli arresti ed emettere la misura della custodia cautelare in carcere, come chiesto dal pm Piero Basilone. Il giudice ha fissato le cinque udienze di convalida dalle ore 11 in avanti nel carcere milanese di San Vittore, dove gli arrestati, accusati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata dall’uso di armi improprie (mazze ferrate, bastoni e pietre) e dal numero di persone, sono detenuti da due giorni.
Tra loro ci sono una donna di 42 anni, H.P. di origine tedesca ma residente a Milano, con precedenti per furto e droga, un’altra donna di 33 anni, Anita C., milanese e con un precedente per resistenza a pubblico ufficiale, un giovane di 23 anni, Jacopo P. di Rozzano (Milano) che lavora come commesso e non ha precedenti. E poi un lodigiano di 27 anni e un uomo di 32 anni che vive ad Alessandria, entrambi incensurati.