Momento singolare a Radio Radicale, durante l’ultimo appuntamento della conversazione settimanale di Marco Pannella con Massimo Bordin: all’indomani dell’ottantacinquesimo compleanno del leader radicale, gli aficionados della trasmissione hanno assistito a un dialogo affettuoso tra il politico e il principe Lillio Ruspoli, all’anagrafe Alessandro Sforza Marescotti Ruspoli, intervenuto in diretta telefonica. Spettatori dell’evento, oltre a Bordin e agli ascoltatori di Radio Radicale, anche la segretaria dei Radicali Italiani, Rita Bernardini. “Caro Marco Pannella” – esordisce il nobile romano – “Io sono suo avversario politico”. “E meno male”, sussurra l’ex direttore di Radio Radicale. “Ma lei” – continua Ruspoli, che si proclama cattolico tradizionalista – “è l’unico faro della libertà e della democrazia in questo Paese, dove c’è ancora purtroppo un’oligarchia di ladri, quelli che hanno indebitato gli italiani. Io le voglio bene”. Il principe ricopre Pannella di elogi per le sue battaglie e per la sua trasparenza, dando vita a una lunga dissertazione a due sulla figura di papa Francesco, per il quale il leader radicale ha sempre espresso parole di ammirazione. Pannella, visibilmente lusingato dalle parole di encomio di Ruspoli, ringrazia e puntualizza: “La tua posizione costituisce un elemento di forza di quella tradizione per cui noi, come unica scelta musicale, utilizziamo le musiche di Requiem. Un ecclesiastico che stimo mi ha detto che i Requiem danno un senso di tristezza. Ma siamo pazzi? Con i Requiem ci sono gli Alleluia, c’è la resurrezione”. Il nobile ribadisce il suo affetto per Pannella e si congeda con un tonante “Viva il papa!”. “Viva questo papa. Assolutamente”, rettifica il leader radicale. Bordin ha un moto di stizza bonaria, poi ironizza: “Questa è una di quelle cose che solo a Radio Radicale si possono sentire”. Nel finale, Pannella annuncia lo sciopero totale della fame e della sete per “aiutare il nostro presidente della Repubblica e lo Stato italiano ad uscire dalla condizione criminale” e per far sì che “le iniziative di amnistia e indulto si compiano in modo da portare l’Italia fuori dalla illegalità nazista, fascista e comunista” di Gisella Ruccia
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