La Regione ha gravi problemi nel far quadrare i conti. Nonostante ciò, i "deputati" siciliani hanno proposto e spesso fatto entrare nella legge di stabilità emendamenti per favorire la città o la provincia d’origine. E c’è davvero di tutto: dai musei agli autodromi dall'Istituto del Papiro agli strumenti musicali.
I cittadini tirano la cinghia, ma per i festival i soldi non mancano mai. Ecco infatti 500 mila euro per la manifestazione “Taormina arte”. Non si bada a spese neanche per la musica: voilà un altro mezzo milione di euro per la riparazione degli strumenti musicali antichi della regione. Poi ci sono gli allevatori, che vengono sovvenzionati a colpi di milioni di euro. E persino gli autodromi, come a Pergusa dove rombano i motori e piovono euro a centinaia di migliaia. Il tutto a carico delle generose casse della Regione.
CARO DEPUTATO Gettando lo sguardo dalla funivia di Erice, a oltre 700 metri di altitudine, si possono scorgere le bianche cave di marmo di Custonaci, vicino al mare. In quell’angolo di Sicilia l’ombra della crisi e i rischi di default non sono ancora arrivati. Semmai, più di un deputato regionale (così, in omaggio all’autonomia, vengono definiti i consiglieri) da quelle parti, e non solo, ha piantato qualche bandierina. Contributi che gli inquilini di Palazzo dei Normanni hanno provato a inserire (con alterne fortune) nella più difficile legge di stabilità nella storia dell’Autonomia siciliana, quella approvato la mattina dello scorso primo maggio. Se ti allontani dal Trapanese, ti accorgi che altrove cambia poco. A Catania come a Ragusa, a Siracusa come ad Agrigento e Palermo. Dal “museo del Papiro” ai consorzi universitari sorti in ogni angolo dell’Isola, i contributi di stampo localistico-clientelare fioriscono. Così, mentre il Titanic Sicilia affonda nelle voragini del bilancio regionale, i parlamentari isolani hanno provato a irrigare gli orticelli del consenso, concimandoli con emendamenti puntuali, ricorrenti e di chiara provenienza geografica. Che non si sa mai, si dovesse andare presto al voto.
COLPI DI CANONE Per il capogruppo del Pd, il trapanese Baldo Gucciardi, il comparto produttivo del marmo siciliano è “tra i primi in Europa”. Così ha sponsorizzato l’emendamento destinato ad abbassare i canoni di pagamento nel settore dell’estrazione. Guarda caso, una delle più grandi cave interessate è quella di Custonaci, nel suo collegio elettorale. Già che c’era, il presidente del gruppo parlamentare dei democratici ha“spinto” anche il finanziamento per il Consorzio universitario (ovviamente) di Trapani: ecco 600 mila euro in più. E così, dicevamo, spuntano anche i duecentomila euro per le funivie di Erice e di Taormina. Una nel Trapanese e una nella parte opposta della Sicilia: tra Messina e Catania. Non a caso, i firmatari dell’emendamento si dividono equamente tra i deputati trapanesi del Pd Paolo Ruggirello e Baldo Gucciardi e i parlamentari dell’estremo oriente siciliano, recentemente confluiti nel Pd, Luca Sammartino e Valeria Sudano.
VADO AL MASSIMO A proposito di Taormina, Pippo Currenti è un deputato di “centrosinistra” eletto nella lista di Nello Musumeci, leader de La destra siciliana, proprio nel collegio di Messina cui fa capo la cittadina turistica. È stato lui ad aver presentato in commissione bilancio la richiesta di 500 mila euro in più per la manifestazione “Taormina Arte”. Suddivisi tra deputati della Sicilia occidentale e orientale le richieste di ulteriori finanziamenti ai teatri dell’Isola. Per il “Massimo” di Palermo, il palermitano di Sicilia democratica Totò Lentini ha chiesto un altro milione. Mentre per il “Bellini” di Catania è scesa in campo una formazione trasversale, ma solo dal punto di vista politico. A chiedere 1,6 milioni in più sono stati infatti solo deputati catanesi: Marco Falcone (Forza Italia), Gianina Ciancio (Movimento cinque stelle) e Concetta Raia (Pd).
PAPIRO D’ORO Ti sposti in quella che Sciascia e Bufalino indicarono come la “Sicilia babba” (mite, quasi stupida) e trovi deputati molto attivi, presenti, intraprendenti. A cominciare da Nello Dipasquale, ex sindaco Pdl di Ragusa, finito adesso al Pd dopo aver militato anche nel Megafono, il movimento del presidente della Regione Rosario Crocetta (nella foto): è lui ad aver rivendicato i due milioni giunti in Finanziaria come finanziamento per Ragusa Ibla. “Mi sono fatto un regalo”, ha commentato. Ma il vero “stacanovista dell’emendamento” è originario del Siracusano. Il deputato del Nuovo centrodestra Vincenzo Vinciullo ha fatto piovere una marea di richieste di finanziamenti ad altro grado aretuseo. Ecco quindi i 200 mila euro per l’Istituto internazionale del Papiro di Siracusa, il contributo per la stabilizzazione sempre nel capoluogo di provincia dei lavoratori provenienti dagli stabilimenti Pirelli (altri 200 mila euro in più), mezzo milione in più per l’Istituto nazionale del dramma antico (ovviamente di Siracusa), 650 mila euro per la frazione siracusana di Ortigia, oltre ai 2,3 milioni destinati all’associazione degli allevatori siciliani.
SENTI CHE MUSICA La parlamentare ennese Luisa Lantieri ha chiesto un finanziamento ulteriore di mezzo milione per l’autodromo di Pergusa a due passi da Enna. Nella stessa provincia il deputato Pd Mario Alloro, tra i più vicini al discusso big Mirello Crisafulli, ha pensato all’Università “Kore”, per la quale ha chiesto 800 mila euro. La stessa somma è stata chiesta per il Consorzio universitario di Agrigento, dall’ex presidente della Provincia e attuale esponente dell’Ncd di Alfano, Enzo Fontana. “Si è lavorato ad oltranza– ha commentato a caldo – è stata una battaglia lunghissima”. Sempre nella stessa Provincia, ecco che i deputati di Udc Margherita La Rocca Ruvolo e del Movimento cinque stelle Matteo Mangiacavallo hanno chiesto 200 mila euro per l’Istituto musicale Toscanini nella cittadina di Ribera. Riguarda un po’ tutte le Province, d’altra parte, la richiesta di finanziare con 900 mila euro le attività musicali dell’Isola e con mezzo milione la riparazione degli strumenti musicali antichi, tenuti dagli enti religiosi. Anche se il Titanic affonda, qualcuno deve pur suonare.