La Lega Nord è fuori dalla corsa elettorale a Somma Lombardo, cittadina da 18mila abitanti nella bassa provincia di Varese, in quello che un tempo era il cuore pulsante della Padania bossiana e oggi è diventato la periferia dell’impero salviniano. L’esclusione è stata decisa dalla commissione elettorale della zona, che ha respinto la lista del sindaco uscente Guido Colombo per via di una firma mancante in calce ad uno dei moduli presentati a sostegno della candidatura. Così dei 114 nominativi raccolti, 16 sono stati depennati. Risultato? Sono state ammesse solo 98, troppo poche per validare la presentazione della lista e il Carroccio è rimasto al palo.

Alle ultime elezioni, nel 2010, la lista della Lega raccolse il 18,7% dei voti, quando ancora esisteva il Popolo delle Libertà (che da solo valeva il 32%) e, nelle intenzioni, a questo giro la correva per diventare il primo partito in città. La notizia non è di quelle che passano inosservate, non sono molti i comuni che vanno al voto nella prossima tornata amministrativa e quello di Somma Lombardo, assieme a Saronno e Luino, è uno degli appuntamenti da non mancare in provincia di Varese. La sezione locale del partito, come si può immaginare, è in fibrillazione e parla di “ricorsi urgenti al Tar” contro la decisione della commissione elettorale, per tornare così in corsa nonostante la mancanza della firma del consigliere delegato nel modulo incriminato.

Il segretario provinciale Matteo Bianchi però non si dà per vinto: “In queste ore depositiamo il ricorso – spiega – lì c’è stata una rigidità assurda, quello che fa arrabbiare è che coloro che dovrebbero controllare che tutto sia in ordine, per la lista della Lega non lo hanno fatto, per altri invece si”. Ma a sbagliare non sono stati gli uffici comunali: “Certo, ognuno si prende le sue responsabilità, anche i nostri hanno sbagliato”. La palla ora passa in mano al tribunale amministrativo regionale che si dovrebbe pronunciare entro pochi giorni: “Siamo fiduciosi – conclude Bianchi – Se non dovessero pronunciarsi in tempo poi il procedimento andrà avanti comunque e nel caso di una pronuncia favorevole successiva verranno invalidate le elezioni… Vorremmo chiaramente evitare che si verifichi questa circostanza”. La Lega intanto ha scelto di continuare la campagna elettorale, sperando di poter tornare in gara in tempo per le urne.

Un’altra corsa elettorale interrotta prima della volata finale è quella dell’ex ciclista Claudio Chiappucci che a Saronno aveva annunciato di voler gareggiare indossando la maglia di Rinnovamento per l’Italia. La lista, un nuovo movimento di centrodestra, non è riuscita a raccogliere le 200 firme necessarie per convalidare la candidatura. I rappresentanti di Rinnovamento per l’Italia avevano chiesto invano 48 ore di proroga rispetto al termine fissato per la presentazione. A nulla sono serviti anche gli appelli della presidente del movimento, Paola Graziella Vallelunga, che aveva chiesto un gesto di responsabilità agli altri candidati in corsa a Saronno. Anche lei ha parlato di ricorsi contro l’esclusione “perché – dice – siamo stati ostacolati nella raccolta firme nel fine settimana del 25 aprile” quando alla lista sarebbe stato impedito di posizionare il banchetto per le vie della città.

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