I francesi di Somfy hanno ceduto il 34 per cento delle loro azioni alla Curia che nel 2014 ha ereditato il patrimonio dal proprietario Manini
La Faac, multinazionale dei cancelli automatici di Zola Predosa, diventa al 100 per cento dell’arcidiocesi di Bologna guidata dal cardinale Carlo Caffarra. Martedì 6 maggio, in uno studio notarile di Milano, è stato firmato il contratto che sancisce il divorzio consensuale con i soci di minoranza francesi di Somfy che avevano il 34% delle azioni dell’azienda. La notizia, pubblicata sul Corriere della Sera, è stata confermata all’agenzia ANSA dal presidente della Faac, Andrea Moschetti, rappresentante del socio di maggioranza.
La curia bolognese era entrata in possesso del 66% perché nominata erede universale da Michelangelo Manini, il proprietario scomparso a febbraio 2013. “E’ un bel successo, dopo una lunga trattativa – dice Moschetti – e arriva proprio per i 50 anni dell’azienda, che dopo 25 anni torna tutta in mano ai bolognesi”.
A giugno 2014, dopo un periodo in cui la Faac era sotto sequestro e affidata ad un custode, in seguito all’impugnazione dei testamenti di Manini da parte dei familiari dell’imprenditore, la maggioranza delle azioni erano tornate all’arcidiocesi, che aveva liquidato i parenti in un accordo transattivo da circa 60 milioni. L’azienda ha chiuso l’ultimo anno con un 330 milioni di ricavi.