Lindsay Sandiford è cosciente di poter essere la prossima a finire davanti a un plotone di esecuzione in Indonesia. Nel 2013 è stata condannata con l’accusa di traffico di droga. A maggio dell’anno prima fu arresta all’arrivo all’aeroporto di Denpasar, sbarcata dal un volo partito da Bangkok con nascosti in valigia 4,7 chilogrammi di cocaina. È trascorsa una settimana dall’esecuzione della sentenza di condanna morte di otto trafficanti, di cui sette stranieri, senza che le pressioni della comunità internazionale siano riuscite a muovere il presidente indonesiano Joko Widodo verso un atto di clemenza. All’ultimo soltanto una nona condannata, la filippina Mary Veloso è stata risparmiata perché testimone in un processo.
La 58enne britannica ha pertanto affidato a una lettera ripresa dal tabloid Mail on Sunday i propri timori. “La mia esecuzione è imminente. So di poter morire da un momento all’altro. Potrebbero portarmi via dalla mia cella a Bali fino a Nusa Kambagan, l’isola delle esecuzioni, e darmi le 72 ore di preavviso prima di essere portata davanti a un plotone”, si legge nell’incipit del testo pubblicato dal giornale, con il quale annuncia di aver iniziato a scrivere le lettere d’addio. “Il giorno della mia morte si è fatto più vicino con le esecuzioni di mercoledì, tra cui quella del mio caro amico Andrew Chan”, continua.
Il riferimento è all’australiano giustiziato il 29 aprile scorso assieme al connazionale Myuran Sukumaran, entrambi accusati di essere a capo dei “nove di Bali”, un’organizzazione dedita allo spaccio e al centro di uno scontro diplomatico tra Jakarta e Canberra. Già all’indomani dell’esecuzione, che Sandiford aveva definito “brutale e senza senso, aveva ricordato la propria amicizia con Chan, di cu tesseva le lodi per il sostegno dato agli altri carcerati, e in un messaggio affidato al proprio avvocato non aveva nascosto di temere di essere la prossima.
“Non si tratta di sapere se, ma quando”, ha aggiunto la donna che si prepara a presentare appello alla Corte suprema indonesiana. Sandiford, che è già nonna, sarebbe infatti stata sfruttata dai trafficanti. La donna sarebbe di fatto stata costretta a fare da corriere sotto la minaccia di una banda di ucciderle il figlio. Secondo l’organizzazione umanitaria britannica Reprieve, ricorda anche Amnesty International, la magistratura indonesiana non avrebbe inoltre tenuto conto di attenuanti quali l’età e lo stato di salute. Attualmente è in corso anche una campagna di finanziamento per sostenere il ricorso alla Corte suprema. Sul sito dell’iniziativa si lamentano inoltre le carenze nel sostegno fornito dal governo di Londra alla propria connazionale.
Dall’inizio dell’anno nell’arcipelago sono stati giustiziati 14 trafficanti, in maggioranza stranieri, il che ha contribuito alle tensioni non soltanto con l’Australia, ma anche con Brasile e Paesi Bassi che lo scorso gennaio avevano richiamato i propri ambasciatori in segno di protesta. Le esecuzioni hanno in parte offuscato agli occhi dell’opinione pubblica internazionale l’immagine di leader riformatore del presidente Widodo, la cui strategia per la lotta contro la droga è stata affidata al codice penale, mentre il predecessore, Susilo Bambang Yudhoyono, era più propenso a trattare la questione come un problema sanitario. E all’orizzonte non si vedono passi avanti. Il procuratore generale Muhammad Prasetyo ha spiegato che la proposta per abolire la pena capitale è ancora allo stadio iniziale. “È troppo presto per discuterne”, ha commentato.
di Andrea Pira
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A una settimana dall’esecuzione di 8 trafficanti, Lindsay Sandiford, 58 anni, condannata per traffico di droga nel 2013, ha scritto al Mail On Sunday: "Non si tratta di sapere se, ma quando". La donna, che si prepara a presentare appello alla Corte suprema, sostiene di essere stata sfruttata dai trafficanti che minacciavano di uccidere il figlio se si fosse rifiutata di trasportare i 4,7 chilogrammi di cocaina con cui è stata fermata
Lindsay Sandiford è cosciente di poter essere la prossima a finire davanti a un plotone di esecuzione in Indonesia. Nel 2013 è stata condannata con l’accusa di traffico di droga. A maggio dell’anno prima fu arresta all’arrivo all’aeroporto di Denpasar, sbarcata dal un volo partito da Bangkok con nascosti in valigia 4,7 chilogrammi di cocaina. È trascorsa una settimana dall’esecuzione della sentenza di condanna morte di otto trafficanti, di cui sette stranieri, senza che le pressioni della comunità internazionale siano riuscite a muovere il presidente indonesiano Joko Widodo verso un atto di clemenza. All’ultimo soltanto una nona condannata, la filippina Mary Veloso è stata risparmiata perché testimone in un processo.
La 58enne britannica ha pertanto affidato a una lettera ripresa dal tabloid Mail on Sunday i propri timori. “La mia esecuzione è imminente. So di poter morire da un momento all’altro. Potrebbero portarmi via dalla mia cella a Bali fino a Nusa Kambagan, l’isola delle esecuzioni, e darmi le 72 ore di preavviso prima di essere portata davanti a un plotone”, si legge nell’incipit del testo pubblicato dal giornale, con il quale annuncia di aver iniziato a scrivere le lettere d’addio. “Il giorno della mia morte si è fatto più vicino con le esecuzioni di mercoledì, tra cui quella del mio caro amico Andrew Chan”, continua.
Il riferimento è all’australiano giustiziato il 29 aprile scorso assieme al connazionale Myuran Sukumaran, entrambi accusati di essere a capo dei “nove di Bali”, un’organizzazione dedita allo spaccio e al centro di uno scontro diplomatico tra Jakarta e Canberra. Già all’indomani dell’esecuzione, che Sandiford aveva definito “brutale e senza senso, aveva ricordato la propria amicizia con Chan, di cu tesseva le lodi per il sostegno dato agli altri carcerati, e in un messaggio affidato al proprio avvocato non aveva nascosto di temere di essere la prossima.
“Non si tratta di sapere se, ma quando”, ha aggiunto la donna che si prepara a presentare appello alla Corte suprema indonesiana. Sandiford, che è già nonna, sarebbe infatti stata sfruttata dai trafficanti. La donna sarebbe di fatto stata costretta a fare da corriere sotto la minaccia di una banda di ucciderle il figlio. Secondo l’organizzazione umanitaria britannica Reprieve, ricorda anche Amnesty International, la magistratura indonesiana non avrebbe inoltre tenuto conto di attenuanti quali l’età e lo stato di salute. Attualmente è in corso anche una campagna di finanziamento per sostenere il ricorso alla Corte suprema. Sul sito dell’iniziativa si lamentano inoltre le carenze nel sostegno fornito dal governo di Londra alla propria connazionale.
Dall’inizio dell’anno nell’arcipelago sono stati giustiziati 14 trafficanti, in maggioranza stranieri, il che ha contribuito alle tensioni non soltanto con l’Australia, ma anche con Brasile e Paesi Bassi che lo scorso gennaio avevano richiamato i propri ambasciatori in segno di protesta. Le esecuzioni hanno in parte offuscato agli occhi dell’opinione pubblica internazionale l’immagine di leader riformatore del presidente Widodo, la cui strategia per la lotta contro la droga è stata affidata al codice penale, mentre il predecessore, Susilo Bambang Yudhoyono, era più propenso a trattare la questione come un problema sanitario. E all’orizzonte non si vedono passi avanti. Il procuratore generale Muhammad Prasetyo ha spiegato che la proposta per abolire la pena capitale è ancora allo stadio iniziale. “È troppo presto per discuterne”, ha commentato.
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(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
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Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa i tre punti. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - Il concerto di Natale alla Camera "Morricone dirige Morricone", registrato questo pomeriggio nell'Aula di Montecitorio, sarà in onda su Rai 1, a cura di Rai Parlamento, lunedì 23 dicembre alle 15.30. Alla stessa ora sarà trasmesso anche sulla webtv della Camera e sul canale satellitare. Lo rende noto la Camera.
L'evento è introdotto dal Presidente Lorenzo Fontana. Il Maestro Andrea Morricone esegue molte delle celebri composizioni del padre Ennio. Il programma, introdotto dall'Inno italiano, abbraccia i brani più famosi, da "Gli Intoccabili" a "The Mission". A interpretare le musiche sono: l'orchestra Roma Sinfonietta, con la direzione del Maestro Andrea Morricone e il Coro Claudio Casini dell'Università di Roma Tor Vergata diretto dal Maestro Stefano Cucci. La direzione artistica è a cura di Luigi Lanzillotta.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - “Le dimissioni del capo del Dap Giovanni Russo sono il segno evidente del fallimento delle politiche del governo sul carcere a fronte delle tragiche condizioni in cui versano". Lo dice Riccardo Magi.
"Sovraffollamento, suicidi, abusi, condizioni disumane indegne per un Paese europeo. Ed evidentemente sono anche il frutto del fatto che la linea portata avanti dal sottosegretario Delmastro Delle Vedove non ha favorito una visione e un approccio ai problemi del carcere compatibili con la Costituzione. Nordio riferisca in aula al più presto in aula e spieghi se sulle carceri vuole cambiare rotta o proseguire su questa linea disastrosa”, conclude il segretario di Più Europa.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - "Le dimissioni di Giovanni Russo dal vertice del Dap sono una conferma del fallimento di una politica carceraria di questo Ministero, di questo Governo". Lo dicono la responsabile Giustizia Pd Debora Serracchiani, il capogruppo dem in Bicamerale Antimafia Walter Verini e i due capigruppo dem delle commissioni Giustizia Senato e Camera Alfredo Bazoli e Federico Gianassi.
"Questi due anni hanno aggravato una situazione difficile, con il dramma dei suicidi dei detenuti, con un sovraffollamento disumano, con condizioni difficilissime anche per il lavoro della Polizia Penitenziaria. E con risposte inesistenti e ciniche da parte di Ministro e Sottosegretari. Anche le condizioni di lavoro del Dap sono state rese certamente più difficili. Chiameremo Nordio a riferire alle Camere sulla gravità ulteriore della situazione", aggiungono.