Il boss Zagaria ha messo nel mirino Sandro Ruotolo. Le minacce sono state ritenute talmente fondate che il coraggioso cronista è ora costretto a utilizzare la scorta. La notizia ha suscitato una reazione di sdegno e di solidarietà e migliaia di cittadine e di cittadini hanno rilanciato #iostoconsandro.
Noi di Articolo 21 abbiamo aderito non solo per dovere di ufficio, ma perché conosciamo e stimiamo Sandro Ruotolo da quando, giovane cronista della sede Rai della Campania, tentava di illuminare mafie, camorre e malaffare. A questo impegno professionale, etico, civile e politico, ha dedicato tutta la sua vita, senza fare sconti a nessuno, usando lo stesso metro verso ogni governo ed ogni potere.
Lo ha fatto da solo e insieme alla squadra di sempre con Michele Santoro, Marco Travaglio, Vauro, Vincino, con tanti altre compagne e compagni di strada: giornalisti, operatori, montatori… nomi e volti non sempre conosciuti dal grande pubblico, ma essenziali per illuminare le tante oscurità che soffocano la vita nazionale.
Stiamo con Sandro e con tutta la squadra che realizza Servizio Pubblico e stiamo anche con quanti, da Lirio Abbate a Giovanni Tizian, da Roberto Saviano a Federica Angeli, per fare solo qualche nome, hanno deciso di rompere il muro del silenzio e delle complicità.
Stiamo con quelle non molte trasmissioni, da Report a Presadiretta, da Piazzapulita agli speciali di Radio3, che non hanno mai rinunciato ad esercitare lo spirito critico, a prescindere dai governi e dalle maggioranze di turno. Di spirito critico c’è grande bisogno in una paese e in una professione, quella del giornalista, dove per l’ennesima volta si respira un clima di omologazione e di “spontaneo soccorso” al vincitore di turno.
“Se volete aiutarmi moltiplicate le inchieste su mafie e malaffare”, questo l’appello che Sandro Ruotolo ha rivolto dalle pagine del Fatto. In altre parole ci ha chiesto e ha chiesto di non lasciare solo chi racconta gli Zagaria di turno, le complicità, gli intrecci con i poteri, le trattative illecite.
Facciamo nostro il suo appello e, anche sul sito di Articolo 21 ripubblicheremo quei pezzi e quelle inchieste che tanto hanno disturbato Zagaria e i suoi simili, affinché sia chiaro che quelle parole e quelle denunce non hanno solo la firma di Sandro Ruotolo, ma anche di quanti hanno ancora a cuore la legalità e l’articolo 21 della Costituzione.
Beppe Giulietti
Giornalista
Media & Regime - 6 Maggio 2015
Sandro Ruotolo minacciato: noi stiamo con lui e non solo
Noi di Articolo 21 abbiamo aderito non solo per dovere di ufficio, ma perché conosciamo e stimiamo Sandro Ruotolo da quando, giovane cronista della sede Rai della Campania, tentava di illuminare mafie, camorre e malaffare. A questo impegno professionale, etico, civile e politico, ha dedicato tutta la sua vita, senza fare sconti a nessuno, usando lo stesso metro verso ogni governo ed ogni potere.
Lo ha fatto da solo e insieme alla squadra di sempre con Michele Santoro, Marco Travaglio, Vauro, Vincino, con tanti altre compagne e compagni di strada: giornalisti, operatori, montatori… nomi e volti non sempre conosciuti dal grande pubblico, ma essenziali per illuminare le tante oscurità che soffocano la vita nazionale.
Stiamo con Sandro e con tutta la squadra che realizza Servizio Pubblico e stiamo anche con quanti, da Lirio Abbate a Giovanni Tizian, da Roberto Saviano a Federica Angeli, per fare solo qualche nome, hanno deciso di rompere il muro del silenzio e delle complicità.
Stiamo con quelle non molte trasmissioni, da Report a Presadiretta, da Piazzapulita agli speciali di Radio3, che non hanno mai rinunciato ad esercitare lo spirito critico, a prescindere dai governi e dalle maggioranze di turno. Di spirito critico c’è grande bisogno in una paese e in una professione, quella del giornalista, dove per l’ennesima volta si respira un clima di omologazione e di “spontaneo soccorso” al vincitore di turno.
“Se volete aiutarmi moltiplicate le inchieste su mafie e malaffare”, questo l’appello che Sandro Ruotolo ha rivolto dalle pagine del Fatto. In altre parole ci ha chiesto e ha chiesto di non lasciare solo chi racconta gli Zagaria di turno, le complicità, gli intrecci con i poteri, le trattative illecite.
Facciamo nostro il suo appello e, anche sul sito di Articolo 21 ripubblicheremo quei pezzi e quelle inchieste che tanto hanno disturbato Zagaria e i suoi simili, affinché sia chiaro che quelle parole e quelle denunce non hanno solo la firma di Sandro Ruotolo, ma anche di quanti hanno ancora a cuore la legalità e l’articolo 21 della Costituzione.
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Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".