Dovrebbe impattare verso le 3.36 dell’8 maggio. Il Comando aerospaziale degli Stati Uniti ha elaborato la previsione per l’impatto del cargo russo Progress sulla Terra, utilizzato per il rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale e sfuggito ormai da una decina di giorni al controllo del settore aerospaziale di Mosca. Nessun pericolo Italia e Europa, probabilmente anche l‘America del Nord sarà esclusa dalla traiettoria. Potrebbero invece essere interessate zone di Asia e Africa. Lo riferisce Alessandro Rossi, dell’Istituto di Fisica applicata del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ifac-Cnr) di Firenze e membro del Coordinamento internazionale per il monitoraggio dei detriti spaziali (Iadc).
La capsula utilizzata per trasportare i rifornimenti verso la ISS ha iniziato la sua caduta subito dopo il lancio avvenuto nella mattina del 29 aprile da Baikonur. La sonda aveva smesso di rispondere agli scienziati della Federazione e aveva subito cominciato ad avere reazioni incontrollabili. Si stanno quindi per avverare le prime stime russe, che indicavano l’impatto tra il 7 e l’11 maggio, contrariamente alle previsioni dell’Ifac per il 3 e il 4 maggio.
Il cargo potrebbe subire l’influenza del Sole in questo periodo particolarmente irrequieto. Un gruppo di macchie solari dagli effetti imprevedibili potrebbe generare sciami di particelle diretti verso la Terra creando problemi alle comunicazioni. Il grappolo di macchie solari si chiama AR2339 e nei prossimi cinque giorni – spiega il fisico Mauro Messerotti dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e membro del Consiglio direttivo della Swico (Space Weather Italian Community) – potrebbe raggiungere il centro del disco solare e da lì emettere eventuali sciami di particelle capaci di colpire il nostro pianeta. Ma la situazione è in evoluzione e potrebbe cambiare da un momento all’altro perché le macchie potrebbero cambiare struttura e diventare meno attive.