Il titolare del Viminale vuole chiedere ai comuni di applicare una circolare che permetta di farli lavorare senza compenso. Idea bocciata da Forza Italia a Sel fino alla Lega Nord e ai Verdi. E anche Migliore (Pd) dice: "Sia data dignità al lavoro". In più, per il sindaco di Isola di Capo Rizzuto la "proposta non è fattibile"
“Invece di farli stare lì a non far nulla che li facciano lavorare“. Il soggetto sono i migranti e chi parla è il ministro dell’Interno Angelino Alfano, secondo cui, una volta arrivati in Italia potrebbero iniziare a lavorare. Senza percepire un compenso. “Dobbiamo chiedere ai Comuni di applicare una nostra circolare che permette di far lavorare gratis i migranti”, ha proseguito il titolare del Viminale al termine della Conferenza Unificata e prima del vertice sull’immigrazione. Ma da Forza Italia a Sel fino alla Lega Nord e ai Verdi arrivano solo critiche alla proposta del leader Ncd.
Il più duro è il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, secondo cui Alfano “da scafista” diventa “schiavista” e così fa “l’affittacamere degli immigrati e fa un favore agli scafisti”. “Alfano – aggiunge – sarebbe pagato per impedire che sbarchino, non per sfruttarli“. In più “dovrebbe evitare gli sbarchi, non dovrebbe voler far lavorare gratis gli immigrati: sono sbigottito“. Il punto per il leader del Carroccio è che “dovrebbe evitare l’arrivo degli immigrati, a meno che non siano profughi, non farli lavorare gratis”, rimarca. “Non voglio dire le solite cose – conclude Salvini – spero solo che se ne vada presto”.
D’accordo con Salvini anche la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè che su Twitter scrive: “Alfano riscopre lo schiavismo. Lavoro gratis agli immigrati uguale a più disoccupazione per gli italiani”. Stessa posizione per il leader dei Verdi Angelo Bonelli che si domanda: “La soluzione del ministro Alfano al dramma dei migranti è una nuova forma di schiavismo?”. Poi aggiunge: “E’ gravissimo che Alfano nel bel mezzo di un dramma che ha trasformato il Mediterraneo in un cimitero, insegua il populismo di Salvini. Quelle del ministro dell’Interno sono affermazioni che lasciano senza parole ed è per questo che il senatore dei Verdi Bartolomeo Pepe presenterà un’interrogazione parlamentare per chiedergliene conto”. Per il capogruppo Sel Arturo Scotto, poi, Alfano dovrebbe vergognarsi per le frasi su “migranti che lavorano gratis per Comuni. Oltre alla decenza si perde pure l’umanità. Ritiri circolare”.
Critico anche il deputato dem Gennaro Migliore, presidente della commissione d’inchiesta sul sistema di accoglienza dei migranti, che ribadisce come debba essere chiaro “che i migranti non possono esse utilizzati come manovalanza gratuita, perché al loro lavoro deve essere data dignità”. Secondo Migliore “la migliore pratica di accoglienza è rappresentata dal modello Sprar, che coinvolge su base volontaria i Comuni e costituisce un sistema di riferimento per l’integrazione. È proprio sulle effettive capacità degli Enti Locali di assorbire e integrare i migranti – sottolinea – che si dovrebbe indirizzare il progetto di infrastrutturazione per l’accoglienza dei migranti”.
Il sindaco di Isola di Capo Rizzuto: “Proposta non fattibile” – Ma eventualmente la circolare di Alfano sarebbe concretamente applicabile sul territorio? No: o almeno è infattibile per Gianluca Bruno, sindaco di centrodestra di Isola Capo Rizzuto, comune sulla costa ionica crotonese che negli anni ha legato il proprio nome al centro di accoglienza per immigrati più grande d’Europa, il “Sant’Anna”.
Nella struttura gravitano ogni giorno un migliaio di migranti, ma nei momenti “caldi” degli arrivi, il numero può arrivare sino a 1.500, capienza massima del Cara. Gli ospiti del centro non hanno limitazioni e possono uscire quando vogliono per recarsi in paese o spostarsi a Crotone o in qualsiasi altra località.
Bruno, dunque, il fenomeno dell’immigrazione lo conosce, avendo sul territorio una simile struttura. “La proposta del ministro – spiega all’Ansa – è da valutare a 360 gradi, non può essere l’applicazione fine a se stessa di una circolare. Ma comunque non è possibile impiegare gratis i migranti visto che la nostra normativa prevede che ogni lavoro abbia un corrispettivo in denaro”.
“E poi – si chiede il sindaco – quali lavori dovrebbero fare? Verrebbero occupati nel pubblico o nel privato? Questa dei migranti è sicuramente une tematica importante sulla quale occorrerebbe un ragionamento serio. Un loro impiego potrebbe anche essere una decisione utile, dal momento che potrebbero essere impiegati per la cura del verde pubblico piuttosto che per altri impieghi”.
Resta tuttavia il problema di fondo dell’impossibilità, secondo Bruno, del mancato pagamento. Ma anche qualora fosse previsto un compenso, la fattibilità della proposta, secondo Bruno, non sarebbe possibile: “Se pagassimo i migranti per farli lavorare, cosa direbbero poi gli italiani? Potrebbero sentirsi parte lesa dal momento che una eventuale fonte di sostentamento verrebbe dirottata sui migranti per mezzo di un provvedimento. Ciò dimostra che quella dell’immigrazione è veramente una tematica delicata”.
La circolare del Viminale – E’ una circolare firmata lo scorso 27 novembre dal capo Dipartimento libertà civili ed immigrazione del ministero dell’Interno, Mario Morcone, a invitare tutti i prefetti a far svolgere attività di volontariato gratuite ai migranti.
I massicci flussi migratori, indica la circolare, hanno determinato “una significativa presenza di cittadini stranieri extracomunitari ospitati in tutte le province del nostro territorio”. A seguito di ciò, una delle criticità connesse all’accoglienza “è quella relativa all’inattività dei migranti che si riverbera negativamente sul tessuto sociale ospitante”.
Per ovviare a ciò Morcone invita le prefetture a sottoscrivere protocolli d’intesa con gli enti locali per “superare la condizione di passività dei migranti ospitati […] attraverso l’individuazione di attività di volontariato”. In questo modo, “coinvolgendo i migranti in attività volontarie di pubblica utilità svolte a favore delle popolazioni locali, si assicurano loro maggiori prospettive di integrazione nel tessuto sociale del nostro Paese, scongiurando un clima di contrapposizioni nei loro confronti”.
Queste attività devono coinvolgere solo i richiedenti asilo in attesa della definizione del ricorso sul rifiuto della domanda di protezione, “ciò nella considerazione che, per i titolari di protezione internazionale, sono previsti altri percorsi di inserimento lavorativo“.
Le attività dei richiedenti asilo, stabilisce la circolare, “devono esser svolte esclusivamente su base volontaria e gratuita; devono essere finalizzate al raggiungimento di uno scopo sociale e non lucrativo; deve essere sottoscritta un’adeguata copertura assicurativa non a carico del ministero; deve essere assicurata una formazione adeguata”.