Il mercato europeo dell’automobile è in ripresa, ma l’Italia resta ai margini. Perché nel nostro Paese non c’è un vero salone dell’automobile, e con ogni probabilità mai ci sarà. Ormai è quasi impossibile pensare di trovare uno spazio tra rassegne come Ginevra, Francoforte e Parigi, piazze in cui le case automobilistiche presentano le loro nuove reginette, sul tappeto rosso.
Ma forse va bene così. In fondo i grandi saloni un po’ di anima l’hanno persa, così come tutta l’industria automobilistica.
Parlare da appassionati di auto storiche è sicuramente di parte, però almeno guardando al mondo dell’heritage, l’Italia qualche speranza di avere il suo posto nel mondo delle quattro ruote ce l’ha. E parte tutto dalla passione di una nicchia sempre più fiorente, che sta riportando l’automobile al centro dell’attenzione nelle fiere italiane.
Il Salone di Milano non si è fatto, ma intanto Milano Autoclassica migliora i numeri di anno in anno, e porta sul red carpet auto (vedi Ferrari 250 GTO, Lancia Aurelia B24 Spider, Lamborghini Miura) che fanno le scarpe anche all’ultima creazione più veloce e tecnologica.
E forse proprio da qui bisogna partire per gli eventi che riportino l’automobile al centro dell’attenzione. E che, guardando indietro, avanzino verso il futuro. Le basi ci sono già, e i successi degli eventi di Padova, Torino e Milano danno un chiaro segnale del valore dell’auto d’epoca. L’ultima novità è Verona Legend Cars, che vista la posizione porterà sicuramente molti visitatori da oltreconfine. Perché il tempio dell’automobile è qui, e gli appassionati stranieri, tedeschi in particolare, l’hanno capito molto bene.
In questo settore, quindi, una delle poche possibilità di promuovere il Made in Italy è quello di far vedere il passato. Con il futuro ci si prova, presentando la nuova Alfa Romeo Giulia all’Expo. Che sicuramente sarà una bella macchina, ma su cui pesa l’ombra di un nome che richiama un mostro sacro, entrato di diritto nell’immaginario comune.