Secondo la rilevazione di Ipr-Marketing per il Mattino, i candidati di centrosinistra e centrodestra sono entrambi al 37 per cento mentre la portavoce dei 5 Stelle sale al 22%. Gli elettori inoltre non ritengono che la sospensione dell'ex sindaco di Salerno per la legge Severino (è condannato in primo grado) nel caso vincesse influisca sul suo consenso (e il 69 per cento non è a conoscenza della situazione)
Testa a testa tra Stefano Caldoro (centrodestra) e Vincenzo De Luca (centrosinistra) entrambi al 37 per cento. A sorpresa Valeria Ciarambino (M5S) al 22 per cento, mentre l’astensione è al 47 per cento e gli indecisi sono il 29%. Questa la situazione in Campania a poco meno di un mese dalle elezioni regionali secondo il sondaggio di Ipr-Marketing per il Mattino. Fino al 13 marzo scorso il governatore uscente aveva 3 punti di vantaggio sull’ex sindaco di Salerno e il portavoce M5S era al 14 per cento. La situazione è cambiata in poche settimane: il primo partito è proprio quello dei 5 Stelle (23 per cento), mentre il Pd si ferma al 20 e Forza Italia al 19,5 per cento.
Ipr-Marketing fa anche un focus sulla situazione del candidato a sinistra De Luca: il 69 per cento degli elettori non è a conoscenza del fatto che se fosse eletto, a causa della condanna in primo grado per abuso d’ufficio, sarebbe sospeso per la legge Severino. E addirittura per il 68 per cento questa situazione “non incide sulla possibilità di votarlo come presidente”. Diverso il giudizio che gli elettori campani danno all’alleanza a sinistra tra De Luca e l’ex ministro Dc di 87 anni Ciriaco De Mita: tra chi ha dichiarato di votare Pd il 34 per cento non la ritiene una buona scelta.
“Gli elettori credono poco ai programmi”, spiega a il Mattino il presidente di Ipr-Marketing Antonio Noto, “ma molto alla capacità della persona nel risolvere i problemi. Conta la leadership. Conta essere nell’immaginario collettivo la persona giusta al momento giusto. Ecco perché un elettorato che non è fedele a una colazione può essere attratto da variabili emotive”. Il dato più interessante, secondo Noto, è quello degli indecisi: tra loro ci sono persone che decideranno chi votare a pochi giorni dalle elezioni e tendenzialmente valuteranno il centrodestra o il centrosinistra, perché l’elettorato M5S è “meno indeciso e più mobilitato”.