Vi siete alzati sbattendo la porta senza votare la delibera. Perché?
«Perché il testo che ci è stato presentato stamattina è un testo inutile, buono solo per fare propaganda e ottenere qualche titolo di giornale. In realtà, i vitalizi ai condannati non sono stati aboliti, ma solo sospesi, per reati che tra l’altro non coincidono neppure con quelli che secondo la legge Severino sono causa di ineleggibilità».
Per esempio?
«E’ stato escluso l’abuso d’ufficio per fare un favore a Vincenzo De Luca (candidato del Pd alla regione Campania, ndr), come pure sono state escluse alcune fattispecie di corruzione. Depennato anche il finanziamento illecito, così, ad esempio, continuerà a percepire l’assegno mensile anche Paolo Cirino Pomicino. Insomma, siamo di fronte ad una vera e propria truffa nei confronti dei cittadini».
Perché una truffa?
«Perché la revoca non sarà automatica. Sarà l’Ufficio di presidenza della Camera, di volta in volta, caso per caso, a decidere. In pratica, tutto resta in mano ai partiti anche per effetto di un compromesso al ribasso frutto di un accordo raggiunto tra la Boldrini e il Pd senza neppure consultare le opposizioni. Saranno in pochissimi a vedersi revocare l’assegno, mentre continueranno ad incassarlo, ad esempio, tutti i condannati per Tangentopoli».
Voi dei Movimento 5 Stelle avevate presentato delle richieste di modifica per correggere la delibera?
«Certo, innanzitutto per introdurre l’automatismo della revoca del vitalizio a seguito di una condanna. Inoltre, chiedevamo di allineare i reati che determinano la revoca con quelli previsti dalla legge Severino e di mantenere ferma la cancellazione dell’assegno anche nei casi di riabilitazione: se una persona è indegna resta tale anche se dovesse tornare rieleggibile. Infine, abbiamo chiesto di estendere la revoca anche ai familiari superstiti e, naturalmente, pure per il reato di abuso d’ufficio».
E di fronte a queste vostre richieste, qual è stata la risposta dell’Ufficio di presidenza?
«La risposta della Boldrini è stata in pratica: prendere o lasciare. Pur di non mettere in imbarazzo il Pd, che si sarebbe trovato in grande difficoltà a votare contro le nostre proposte di modifica, la presidente della Camera ci ha impedito di metterle ai voti dimostrando di essere non solo collusa ma anche complice delle porcate del Partito democratico».
Acccuse gravi. Ma adesso, che farete voi del Movimento 5 stelle?
«Presenteremo una nuova delibera che ricalcherà il contenuto delle nostre proposte di modifica e vedremo se ce la faranno votare. Visto il precedente di oggi, però, dubito che ce lo consentiranno».
twitter: @Antonio_Pitoni