Il governo Renzi ha annunciato che maggio sarà il mese del conflitto di interessi.
Dal momento che sono passati oltre venti mesi di maggio da quando la metastasi del conflitto di interessi ha preso a corrodere le istituzioni e l’ordinamento democratico, non saremo certo noi a strapparci dalla testa gli ultimi capelli superstiti.
Naturalmente sorgono spontanee alcune domande:
Non sarebbe stato meglio discutere e approvare le norme prima dell’Italicum?
I contrappesi non andrebbero definiti prima di porre mano a legge elettorale e Costituzione?
Ed ancora quale legge sul conflitto di interessi? L’ennesimo rinvio ad una generica Autorità di garanzia o la definizione di una rigorosa norma che impedisca ogni indebita interferenza tra politica, affari e media?
Dal momento che si intenderebbe por mano al conflitto di interessi, sarà forse il caso che la discussione sia abbinata a quella già in atto sulla riforma della Rai.
Renzi aveva annunciato una legge per restituire la Rai ai cittadini e liberarla dal controllo dei governi e dei partiti. La proposta presentata consegna il consiglio, quasi in esclusiva, a governo e partiti, l’amministratore delegato sarà indicato dal governo medesimo. Se questa minestra non vi piace, tenetevi la Gasparri che tanto al governo va bene lo stesso: sembrano queste le non velate intenzioni di chi sembra avere l’urgenza di indicare un amministratore delegato di fiducia.
Naturalmente non chiediamo di meglio che essere smentiti ed essere persino costretti a fare pubblica ammenda, ma se queste sono le premesse a questo maggio “risolutivo”, ne seguiranno tanti altri, forse venti.