I Saloni dell’automobile sono destinati all’estinzione, perlomeno nella loro forma classica. Appartengono a un passato fatto di un’informazione lenta, affidata alla carta, un’epoca in cui conoscere un modello voleva dire toccarlo con mano. Le anteprime mondiali erano davvero tali e quando si sollevava il telo dalla carrozzeria di un’auto, la si vedeva effettivamente per la prima volta. Ormai la formula, almeno in Europa, è obsoleta e i Saloni che resistono sono quelli davvero grandi e ricchi di anteprime. Ginevra a marzo e Francoforte/Parigi in alternanza a settembre rimangono un ottimo punto di incontro per gli addetti ai lavori e mantengono più o meno stabile il numero di visitatori (682.000 a Ginevra 2014, 1.250.000 a Parigi 2014). Per i Saloni minori o nazionali – fra quelli “ufficiali” approvati dall’organizzazione dei costruttori Oica ci sono Barcellona, Amsterdam, Belgrado, Bruxelles, Londra e pure Kiev, annullato per la guerra – la presa sul grande pubblico è modesta. Del resto che senso ha spostarsi e spendere soldi per vedere automobili le cui fotografie sono già state diramate un mese prima, di cui con qualche click si può sapere tutto e che qualche settimana dopo saranno già nel concessionario sotto casa?

Probabilmente nessuno, per far “schiodare” le persone dalle scrivanie o distogliere lo sguardo dai tablet serve qualcosa in più. È un concetto che in Italia inizia a farsi strada e il fiorire di Saloni alternativi, anche specificamente tematici, lo dimostra. Ce n’è per tutti i gusti e, da Roma in su, un po’ dappertutto. Auto più o meno d’epoca, supercar, esibizioni di stuntman, gare sportive, scuole di pilotaggio, mercatini, auto elettriche e attività per i più piccoli, tutti gli ingredienti sono validi se il cocktail in cui vengono mescolati è quello giusto. Il prossimo weekend ci sarà “Verona Legend Cars”, una rassegna dedicata principalmente alle auto d’epoca, con oltre 2.000 mezzi in vendita, ma “contaminata” anche dalla presenza ufficiale di alcune case automobilistiche che hanno trovato un modo credibile di inserirsi in un contesto estraneo solo fino a qualche anno fa.

È facile intuire come i soldi che una Casa auto può portare a un ente fieristico o a un organizzatore siano molti di più di quelli che anche il più facoltoso dei club potrebbe garantire, e allo stesso tempo l’impegno economico richiesto alle case automobilistiche per gli appuntamenti “minori” è molto inferiore a quello richiesto dai Saloni internazionali (in cui è la casa madre a investire) o dal Motor Show (in quel caso sono le filiali italiane ad aprire i cordoni della borsa). A proposito: dopo il flop dell’ultimo Motor Show di Bologna (300.000 visitatori contro il milione dei bei tempi), si è aperta una specie di corsa alla successione. L’11 giugno a Torino aprirà Parco Valentino, una specie di Festival of Speed di Goodwood “de noatri” in salsa piemontese. Ci saranno 23 Case auto e 10 tra Carrozzieri e Centri Stile, l’ingresso sarà gratuito e le auto saranno esposte in varie zone del parco che costeggia il Po. La manifestazione terminerà domenica 14 con un Gran Premio, o meglio una passerella cittadina di qualche chilometro dove sfileranno supercar e auto da corsa.

A ottobre, invece, dovrebbe riaprire per un weekend lungo Auto e Moto d’Epoca di Padova, una kermesse che lo scorso anno è riuscita ad attirare oltre 80.000 persone e che ha visto una massiccia presenza delle Case auto. Ma anche scendendo verso sud ci sono dei Saloni anomali interessanti. Rimini è la città più estrema, che riesce a dividersi tra il My Special Car Show, dedicato al mondo del tuning, ed EcoMondo, concentrato sulla mobilità sostenibile e sulle auto meno inquinanti. Infine, c’è la Capitale, dove la tenacia degli organizzatori di Fiera Roma ha portato a un ottimo livello una manifestazione come quella dei Motodays, che negli ultimi anni si è stabilizzata sulle 140.000 presenze e ha visto anche una massiccia presenza dei marchi motociclistici. Da una sua costola è nato nel 2014 “Supercar Roma” un piccolo Salone molto specializzato che ha avuto subito un buon riscontro dal pubblico del centro Italia, totalizzando circa 50.000 visitatori.

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