Cultura

Expo 2015, l’Albero della Vita diventerà un’icona? Dalla Tour Eiffel allo Space Needle, ecco le opere lasciate dalle Esposizioni

Dalla magnifica piazza semicircolare di Siviglia, Plaza de España, che è un lascito dell’Esposizione Iberoamericana del 1929, all' Atomium di Bruxelles, che rappresenta i 9 atomi di un cristallo di ferro e fu costruito nel 1958, passando per l'EUR che in pochi sanno essere proprio acronimo di Esposizione Universale di Roma, voluta da Mussolini nel 1942 e mai realizzata a causa dello scoppio della guerra

di Francesca Polacco
Expo 2015, l’Albero della Vita diventerà un’icona? Dalla Tour Eiffel allo Space Needle, ecco le opere lasciate dalle Esposizioni

E’ l’Albero della Vita il simbolo di Expo 2015: chissà se diventerà un’icona di Milano come lo sono stati altri monumenti ideati appositamente per le Esposizioni Universali che si sono svolte nei vari Paesi del mondo e che oggi sono ammirati da migliaia di turisti. Dalla prima edizione di Londra del 1851 a quella di Shangai del 2010, una delle caratteristiche principali delle Esposizioni Universali è la costruzione di strutture particolari frutto della collaborazione e dell’ingegno di artisti, architetti, ingegneri che rappresentano il massimo dell’avanguardia dei Paesi partecipanti. Alcune, proprio perché concepite come architetture temporanee, vengono smantellate al termine della manifestazione, altre, per il valore, l’imponenza o la funzionalità, restano nel luogo dove sono state erette, altre ancora vengono riconvertire per essere riutilizzate in altri modi. E parecchie si sono rivelate molto più che semplici simboli dell’edizione in corso e sono state innalzate a veri e propri monumenti facendo la fortuna turistica delle città per cui sono state create.

Prima tra tutte la Torre Eiffel, certamente uno dei monumenti più famosi al mondo, eredità dell’esposizione del 1889 che celebrava il centenario della presa della Bastiglia e che ospitò 32 milioni di visitatori, il cui destino era però segnato sin dalla costruzione, poiché i parigini la consideravano troppo vistosa e ritenevano fosse un ostacolo alla vista panoramica su Champ-de-Mars. Ci fu addirittura una petizione e solo la promessa che sarebbe stata smontata entro 20 anni dalle celebrazioni, convinse i più riluttanti ad accettarla. La torre d’acciaio, invece, è diventata il vanto della Francia con oltre 7 milioni di visitatori l’anno e ha regalato all’Europa uno dei suoi principali simboli nel mondo.

Il 1906 fu invece la prima volta di Expo a Milano nell’area di Parco Sempione e della ex Fiera di Milano (dove oggi sorge City Life) dedicata al tema dei trasporti per festeggiare l’apertura del grande Traforo del Sempione. Un’esposizione che ha lasciato il terzo acquario più antico d’Europa, l’Acquario Civico, uno dei monumenti più significativi del liberty milanese, ideato dall’architetto Sebastiano Locati. Anche la magnifica piazza semicircolare di Siviglia, Plaza de España, è un lascito dell’Esposizione Iberoamericana del 1929, costruita nel Parco di Maria Luisa sul progetto di Annibale Gonzales, architetto e direttore dell’Expo di quell’anno. Plaza de España, sicuramente tra le opere più costose con i suoi 200 metri di diametro, è frutto del lavoro di 1000 operai e rappresenta l’abbraccio della Spagna e delle sue antiche colonie, ma anche la strada da seguire per raggiungere l’America.

L’Atomium di Bruxelles, che rappresenta i 9 atomi di un cristallo di ferro, fu costruito invece in occasione dell’Esposizione Universale del 1958, la prima dopo la Seconda Guerra Mondiale. Progettato da André Waterkeyn, per Expo assunse il nome “Valutazione del mondo” con lo scopo, dopo i tragici anni della guerra, di “riprogettare” un mondo più umano. Come la Torre Eiffel, avrebbe dovuto essere demolito, ma è tuttora una delle attrazioni turistiche più conosciute e visitate della capitale belga. Siamo negli anni ’60, precisamente nel 1962, e l’Expo si sposta a Seattle, dove viene costruito lo Space Needle, una torre di 184 metri i cui ascensori furono usati durante la manifestazione da circa 20mila persone al giorno. Questa esposizione fu l’occasione di mostrare i progressi ottenuti dagli americani nella corsa allo spazio dopo lo smacco inflitto dai sovietici con lo Sputnik, il primo satellite artificiale in orbita intorno alla Terra lanciato nel 1957.

Proseguendo il viaggio delle Expo, arriviamo in Canada dove si trova la

, simbolo dell’esposizione del 1967 dal titolo “L’uomo e il suo mondo”. È una cupola geodetica progettata dall’architetto Buckminster Fuller, dal 1995 museo che ospita mostre e progetti educatiPSOvi su temi ambientali. Tra le costruzioni più belle c’è l’Acquario di Genova, concepito da Renzo Piano per l’Esposizione Universale del 1992 dedicata a Cristoforo Colombo in occasione dei 500 anni dalla scoperta dell’America. Con le sue 70 vasche contenenti migliaia di esemplari provenienti da tutti i mari del mondo, è oggi il secondo acquario più grande d’Europa dopo quello di Valencia. Per rimanere in tema marino, l’Expo del 1998 ha regalato l’Ocenario di Lisbona, uno degli acquari più importanti al mondo con un milione di visitatori l’anno, ideato dall’architetto Peter Chermayeff e costato circa 60 milioni di dollari. Infine, non è da dimenticare l’EUR di Roma che in pochi sanno essere proprio acronimo di Esposizione Universale di Roma, voluta da Mussolini nel 1942 e mai realizzata a causa dello scoppio della guerra.

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