Cucina

Festa della mamma 2015, il menù della chef Alice Delcourt

Gestisce il ristorante Erba Brusca insieme al marito chef Danilo Ingannamorte: "Da quando ho avuto due gemelli per me stare in cucina è una 'vacanza'"- ha detto a FQ Magazine. Per la festa della mamma propone un menù con lasagna verde al pesto di ortiche e mandorle con fonduta di crescenza, pollo arrosto al santoreggia, zucchine e cipollotto alla griglia con menta e per finire una deliziosa Pavlova

di Barbara Giglioli

Un ristorante con orto a pochi chilometri dal centro di Milano. Un rivolo d’acqua lo attraversa e rende quel luogo perfetto per la crescita spontanea di una pianta dal sapore citrico: l’erba brusca. Proprio “Erba brusca” è anche il nome di questo ristorante, i cui proprietari sono Alice Delcourt e il suo compagno Danilo Ingannamorte. La chef, inglese da parte di madre e francese da parte di padre, è nata in Francia e cresciuta in America. Sportiva, sempre attiva (ha scelto ormai da tempo di spostarsi solo in bicicletta, estate o inverno che sia), Alice ha appena avuto due gemellini. In occasione della festa della mamma racconta come è cambiata la sua vita e propone ai lettori di FQ Magazine un menù ad hoc.

Alice Delcourt come nasce la tua passione per la cucina?
Sono arrivata in Italia e non sapevo cosa avrei fatto. Sono sempre stata appassionata di cibo perché mi piace mangiare. Quando sono venuta qui dieci anni fa e non trovavo lavoro, ho deciso di iniziare dalla mia passione: la cucina. All’inizio non sapevo se era quello che volevo fare veramente. Fare la cuoca è una scelta molto forte. Se decidi di fare quello è l’unica cosa che fai.

E’ difficile conciliare vita privata e lavoro per una chef donna?
Da quando ho avuto due figli dico sempre che stare al ristorante è una vacanza. Non è facile conciliare lavoro e famiglia. Hai orari sfasati. Per esempio, se hai un fidanzato che fa altro non è facile. Io ho risolto il problema scegliendone uno che fa il mio stesso lavoro (ride ndr.).

E’ per questo che ci sono meno chef donne che uomini?
Ci sono meno chef donne perché una volta il mondo lavorativo era dominato solo da uomini. Nel momento in cui cucinare è diventata una professione, sono stati gli uomini ad essere gli unici a poter diventare chef. Poi per quanto riguarda il capitolo figli la situazione è ancora diversa. Per esempio, nessuno dice all’uomo chef di stare a casa con i bambini, mentre per la mamma è necessario. La cosa più difficile è che, quando arrivano i figli, tutti si aspettano che tu faccia di più. Devo dire che però io sono stata fortunata con il mio compagno. Il nostro rapporto è alla pari e lui mi aiuta tantissimo. Non potrei chiedere di più.

Per forza ti deve aiutare, se no come fai con due gemelli?
Hai ragione (ride ndr.). Con due gemellini è più dura, non puoi uscire di casa da sola, non puoi allattare in pubblico… è complesso.

Tu hai vissuto per tanti anni in America, lì com’è la maternità?
In America la situazione è un disastro rispetto a qui, quando nasce il bambino devi chiedere giorni di malattia e quando torni al lavoro ti licenziano. L’Italia è più avanti, ma è comunque difficile. Il problema è che non viene valorizzata ancora la maternità come un lavoro. In Italia siamo molto più avanti rispetto ad altri stati, però è comunque complicato.

Alice, come si educano i figli in cucina?
Bisogna educarli a mangiare tutto. Nelle pappe che preparo ai miei bambini metto sgombro, barbabietole. Posso anche mischiare ingredienti che solitamente non si abbinano in cucina, perché i bambini così piccoli non hanno abitudini alimentari e non conoscono ancora i sapori. I bimbi mangiano quello che gli dai, quindi sta proprio a noi genitori educarli fin da subito. Mi piace molto poi assaggiare le pappe. Faccio un cucchiaino a me e uno a loro (ride ndr.). Ho riscoperto un sacco di sapori senza sale.

Qual è il piatto della tua infanzia?
Mia nonna prima e mia mamma in seguito, facevano un piatto che è rimasto nel mio cuore: “eggs mash double bread and butter”. Cuocevano le uova cinque minuti, le lasciavano molli, le scavavano e le mettevano in una scodella mescolandole con pezzettini di pane e burro. Era la mia colazione comfort food. E’ un ricordo fortissimo.
Menù per la festa della mamma:

Asparagi al vapore con salsa olandese al dragoncello e limone
Lasagna verde al pesto di ortiche e mandorle con fonduta di crescenza
Pollo arrosto al santoreggia, zucchine e cipollotto alla griglia con menta
Pavlova al cardamomo, fragole, kiwi e panna montata

Ricetta Pavlova
Ingredienti
200g albumi a temperatura ambiente
200g zucchero a velo
200g zucchero semolato
1 cucchiaino di cardamomo tritato
4 gocce aceto bianco
4 kiwi
1 limone
1 cestino fragole
250ml panna fredda

Preparazione
Montare gli albumi e piano piano aggiungere gli zuccheri. Finire di montare finché si ottengono albumi montati a neve lisci e stabili. Incorporare l’aceto ed il cardamomo. Con un cucchiaio fare dei “nidi” di meringa su una teglia rivestita di carta forno. Infornare a 110 gradi per 1h20 e poi lasciare raffreddare dentro il forno con la porta aperta.
Montare la panna. Tagliare i kiwi e fragole a piacere e marinare con un cucchiaio di zucchero, zest di limone e succo di limone. Servire con la panna sopra la meringa, poi la frutta.

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