Da “Mamma perdonami” al chiaroscuro del Caravaggio. E’ l’arte del tatuaggio, in mostra da ieri e fino a domenica all’International Tattoo Expo al Palazzo dei Congressi di Roma. La manifestazione, giunta alla sedicesima edizione, conta 400 tatuatori provenienti da tutto il mondo e prevede più di 20 mila visitatori pronti ad ammirare ed offrire la propria pelle come tela. Proprio come in un museo, tra gli stand si incontrano diversi stili e scuole di pensiero. Dai ritratti realistici di David Bowie, ai fiori di loto giapponesi. Dalle riproduzioni di Monet e Klimt, ai teschi infiorati e alle donne Anni Venti dell’Old School traditional (ora anche in 3D), passando per il surrealismo in stile Magritte e il lettering a mano libera di Simone Snt, primo in Italia nel suo stile. Ogni sera, una giuria di esperti premia i vincitori di categoria con i quadri di Simone El Rana.
Un’occasione per incontrare artisti altrimenti irraggiungibili: l’85 percento di loro da mesi è in full booking, mentre per un appuntamento in studio si può attendere fino a tre anni (a condizione di raggiungere Pechino o Los Angeles). Evento nell’evento sono le performance di danza e di magia che durante la tre giorni intrattengono il pubblico, fatto anche di genitori e bambini: dopo il Burlesque di Giuditta Sin e Sophie D’Ishtar di venerdì e il tip tap di Marco Rea oggi, domani sono attesi i contorsionisti ed equilibristi del Circo Bianco. “Sebbene in Italia si opponga ancora qualche resistenza etica – spiega l’organizzatore Paolo Core, 52 anni e 22 di attività – dal 2000 ad oggi abbiamo raggiunto l’importante obiettivo di elevare il tatuaggio da una concezione borderline a opera d’arte. E’ un momento di massima diffusione, che fa raccogliere consenso non solo tra i giovanissimi, complice il successo di format televisivi”. Presente alla manifestazione, infatti, anche Sarah Miller, la protagonista dello show tv Ink Master Tattoo Usa, insieme ad altri idoli di settore, come Matt Arriola e i Chicani di Low Rider.
Orgoglio italiano sono le opere di Marco Manzo, che ricama pizzi e merletti sui corpi femminili, soprattutto vip, come Asia Argento che nella scorsa edizione ha esibito la sua collana di inchiostro sul palco. Manzo è una firma dell’alta moda del tatuaggio, tanto da aver abbinato le sue opere agli abiti di Gattinoni al Museo MAXXI di Roma e sulle passerelle parigine. La maggior parte degli artisti proviene da accademie d’arte, come Antonio Proietti del Camden Town Studio: “Per dieci anni sono stato allievo in uno studio d’arte sacra in Vaticano, preparando quadri per vescovi e cardinali senza retribuzione. Dal 2005 imprimo la mia arte su pelle, guadagnando bene. Le persone sono le tele parlanti ed itineranti e mi piace l’idea di restare impresso nei loro ricordi”.
Ma i tatuatori sono anche duri dal cuore tenero. E’ in corso una raccolta fondi per la popolazione del Nepal in collaborazione con Save the Children, promossa da Marco Galdo dello studio “Trafficanti d’Arte” di Milano, che al momento del terremoto si trovava alla Tattoo Convention di Katmandou. “Quando la terra ha iniziato a tremare ho visto case e templi sgretolarsi – racconta Galdo – Ma più di tutto sono indelebili nella mia mente i volti dei bambini rimasti orfani. E’ doveroso contribuire devolvendo il guadagno di tatuaggi, gadget e disegni, ma soprattutto sollecitando le donazioni in sede o attraverso la nostra pagina Facebook e allargando l’iniziativa alla Convention di Napoli e a quella di Milano che si terrà a giugno”.