“Fedez? E’ un piccolo Scanzi. No, forse è il contrario. E’ Scanzi un piccolo Fedez, mi confondo sempre“. Sono le parole del vicedirettore de Il Giornale, Nicola Porro, commentando il suo duello a colpi di tweet con il rapper Fedez, prima e dopo le manifestazioni No Expo a Milano. Ospite de La Zanzara, su Radio24, il conduttore di Virus (Rai Due) spiega le origini della disputa: “Il giorno prima della protesta a Milano, durante le manifestazioni degli studenti, uno si è presentato davanti alla porta di casa mia e ha pisciato nudo davanti a mio figlio. Poi con una bomboletta spray ha cercato di imbrattare la mia auto. In realtà, me ne fotto perché è una macchina aziendale. Il cretino poi è scappato. A quel punto, che fai? Puoi prendere il casco e suonargliele, ma non lo fai perché poi rischi una denuncia, a differenza di quelli che, invece, si salvano, mentre tu passi per stronzo”. E aggiunge: “‘Sti deficienti non sanno nemmeno cosa è No Expo. Poi mi vedo i tweet di quell’incredibile rapper là, di quel genio assoluto, di quel maître à penser moderno che scrive: ‘Ragazzi, questo non è vandalismo’. Quindi” – continua – “stai semplicemente utilizzando il tuo cervello come una cartina per le canne. Non ho attribuito niente a Fedez, non ho mai detto che abbia elogiato la violenza. Gli ho chiesto solo di chiedere scusa”. Porro spiega poi il motivo per cui tempo fa decise di invitarlo nella sua trasmissione: “Ero incazzato con lui per un altro motivo. Jovanotti disse che si poteva dialogare con tutti, anche con Salvini. E Fedez su twitter dissentì, mostrando intolleranza. A Virus non è venuto. Questi ragazzi sono malati nella testa, pensano che in trasmissione invito gente che la pensa come me”. E aggiunge: “Un concerto di Fedez? Andrei assolutamente a vederlo. Ma, infatti, dopo averlo invitato nella mia trasmissione, ho sentito le sue canzoni, tra cui ‘Amore Eternit’, dove notai una rima del cavolo e lo twittai. Fedez da quel momento si è scatenato contro di me. Io gli sono andato appresso e ora gli sto facendo un favore mostruoso, perché così lui si è trovato uno straordinario nemico” di Gisella Ruccia