Da oggi si inizia a pagare in anticipo il "passaggio" con carta di credito, prepagata o Paypal. Un modo per evitare che i passeggeri non si presentino all'appuntamento, ma soprattutto per consentire alla piattaforma di iniziare a guadagnare anche in Italia
Era un servizio quasi autogestito, in cui BlaBlaCar metteva a disposizione la piattaforma per fare incontrare chi aveva bisogno di un passaggio e chi voleva darlo, dava un’indicazione sul prezzo della corsa condivisa, e poco più. Ci si metteva d’accordo via chat e poi si scambiavano contanti per condividere le spese di viaggio. Da oggi, il sito di ride sharing più conosciuto in Italia diventa qualcosa di molto più strutturato: a partire dalla tratta Milano-Genova, ma entro la fine dell’anno per qualunque percorso, BlaBlaCar gestisce totalmente la condivisione del viaggio. Chi vuole accettare un passaggio lo prenota pagando in anticipo con carta di credito, carta prepagata o Paypal, la piattaforma trattiene il denaro fino a quando la corsa non è stata effettuata e poi lo versa al conducente.
Un modo per responsabilizzare i passeggeri, perché il guidatore recepisce il contributo spese anche se il passeggero non si presenta alla partenza, dice Bla Bla Car: “Nei Paesi in cui è già stato introdotto, il sistema ha determinato un crollo del numero degli annullamenti dei viaggi”. E i passeggeri sono a loro volta tutelati perché, in caso di annullamento del viaggio, vengono rimborsati di quanto anticipato. Inoltre, dice l’azienda, “grazie all’aggiornamento automatico dei posti disponibili per ogni viaggio, gli utenti che sono alla ricerca di un passaggio possono sapere quali delle offerte sulla tratta di loro interesse abbia ancora posti liberi” e non disturbano i conducenti che abbiano già esaurito i sedili.
Ma in realtà il pagamento on line è molto di più di questo: permette per la prima volta a BlaBlaCar di iniziare a guadagnare anche in Italia. Alla prenotazione, infatti, è applicata una commissione, chiamata “costo di prenotazione” – per un viaggio di 340 km è del 12% sul costo del passaggio – che rimane a BlaBlaCar: è “destinata a coprire i costi di gestione della sua infrastruttura e a rendere finalmente sostenibile il suo business”, dice l’azienda, “con l’obiettivo di continuare a investire in innovazioni tecnologiche per offrire agli utenti la miglior esperienza di viaggio possibile”.
Anche in Italia, come già in Francia, BlaBlaCar si è dapprima fatta conoscere con il servizio gratuito, per poi introdurne dopo un paio d’anni “di rodaggio” la versione a pagamento. “Siamo certi che il nuovo sistema di prenotazione piacerà anche in Italia, perché consente un’organizzazione del viaggio più veloce e ancora più precisa”, dice Andrea Saviane, responsabile BlaBlaCar per l’Italia. “Abbiamo dalla nostra anche l’esperienza di altri Paesi in cui il sistema di prenotazione online è stato accolto molto positivamente ed è stato perfezionato nel tempo sulla base dei suggerimenti dei nostri utenti”. Come sempre, non sarà possibile usare BlaBlaCar per fare soldi, ma solo per condividere le spese: le tariffe proposte dalla piattaforma (cui il conducente può aggiungere o togliere al massimo il 50%) sono calcolate in modo da non costituire un guadagno, e quindi da dissuadere chi si voglia improvvisare tassista.