La convinzione degli inquirenti è trapelata dopo l'autopsia. Sembra confermare questa ipotesi anche l'altezza dal pavimento al davanzale della finestra: un metro e dieci. I risultati degli esami farmacologici chiariranno se il ragazzo abbia assunto lassativi
La caduta accidentale è ritenuta “impossibile“. E’ questa, al momento, l’opinione prevalente di chi sta indagando sul caso di Domenico Maurantonio, lo studente padovano trovato morto a Milano dopo un volo dal quinto piano dell’hotel Leonardo, dove pernottava durante una gita ad Expo. La conclusione che porta a escludere l’incidente è trapelata negli ambienti giudiziari milanesi, anche in seguito ai primi esiti dell’autopsia che è stata effettuata il 12 maggio. A questo si aggiungono le caratteristiche della finestra da cui il giovane è precipitato: l’altezza dal pavimento al davanzale è di circa 1 metro e 10 centimetri. A parte la caduta accidentale, tutte le altre ipotesi al vaglio del pm Claudio Gittardi sono aperte.
Dalle indagini è emerso anche un altro elemento: Domenico, prima di morire, aveva accusato problemi di stomaco. Il risultato degli esami farmacologici disposti in sede di autopsia chiarirà se abbia o meno ingerito lassativi. Da quanto è stato riferito, altri indizi potrebbero arrivare da alcune immagini, non relative alla caduta, in mano a inquirenti e investigatori e sulle quali c’è stretto riserbo.
Il corpo di Domenico Maurantonio, 19 anni, è stato rinvenuto il 10 maggio. Sul cadavere del ragazzo è stata trovata anche una serie di lividi, che non risulterebbe compatibile con la caduta. I conoscenti avevano parlato del giovane come di un ragazzo che non aveva problemi personali particolari, non faceva uso di droghe né di alcol in modo smodato.