Come si può vedere dalle foto è uno sfregio a tutto il paesaggio, zona classifica come inedificabile, e dove addirittura una delle antenne è già stata situata a fianco della Croce della Chiesa. Un’oscenità. Il Parroco di Golfo Aranci, Don Alessandro Cossu, è già intervenuto duramente e pubblicamente chiedendo spiegazioni al Comune e a gli Enti competenti. Ma i lavori, privi di cartelli e di indicazioni su impresa e altro, stanno andando avanti speditamente. I cavi e le strutture in cemento armato sono state già posizionate creando un danno enorme sia al paesaggio che a tutti i fedeli che si recano alla Madonna Del Monte. Il Parroco sulla sua pagina Facebook ha anche esortato a non mettersi mai contro Maria.
Ma poco e nulla è cambiato.
Insomma una presa di posizione forte ma che purtroppo si scontra con la volontà terrena degli amministratori comunali e degli Enti interessati. Non è una novità che il disprezzo per l’ambiente e per il paesaggio si perpetri sempre di più a favore della speculazione e dei soldi ma questa volta non si è avuto rispetto neanche minimamente di un luogo di culto frequentatissimo e al centro della Costa gallurese.
Un impatto visivo devastante e senza alcun buon senso. Sarebbe ora il caso di capire, considerato l’evidente scarica barile, chi e perché abbia rilasciato le varie autorizzazioni per installare tre antenne in una zona paesaggisticamente protetta e tutelata. Il progresso tecnologico va pur bene ma non a discapito di tutto e contro ogni regola e contro ogni forma di rispetto umano. Un Santuario che si vedrà circondato da tre ripetitori e che lo renderà per sempre privo di quella inviolabilità dovuta e necessaria.
Oltre alle ovvie conseguenze per le onde elettromagnetiche che verranno rilasciate a tutti coloro che si vorranno recare per pregare e vedere il luogo religioso. Ma se a pensar male non si sbaglia. Questo vergognoso gesto è forse il primo segnale di una vecchia storia. Il posto, urbanisticamente molto appetibile, è già da tempo sotto gli occhi di alcuni speculatori e affaristi. E il modo per poterci pian piano arrivare e costruire, allontanando i devoti e i visitatori, potrebbe proprio essere questo. Una ipotetica strategia per scalzare definitivamente il Santuario e renderlo libero e costruibile.
Perché si sa il Dio del Mattone e del Denaro non guarda in faccia nessuno. Nemmeno la religione. Ma come sempre accade, poi, i più grandi mafiosi e criminali si reputano anche grandi fedeli. Una fede tuta loro con connivenze e falsità che appaiono sotto gli occhi di tutti.
E per chiedere fintamente perdono non avranno scrupoli. Ora però si spera che almeno un po’ di giustizia terrena arrivi e ponga fine a questo spregio enorme e desolante.
Per la giustizia divina aspetteremo.