Un anello pianeggiante che corre fra le bellezze della Capitale, realizzato unendo tratti esistenti di piste ciclabili e strade a bassa percorrenza. Il progetto, approvato da Marino e Delrio, dovrebbe essere realizzato entro l'inizio del Giubileo
Colosseo, Circo Massimo, San Pietro, ville storiche, il percorso fluviale sul Tevere. I capolavori di Roma uniti da un anello ciclopedonale di 44,2 km: è il progetto GRAB, “grande raccordo anulare delle bici”, coordinato da VeloLove e sostenuto da cittadini e associazioni, fra cui Legambiente, Rete Mobilità Nuova e Salvaciclisti.
“Il percorso, tutto pianeggiante, si snoda principalmente lungo vie pedonali e ciclabili, parchi, aree verdi e argini fluviali (31,9 km, pari al 72,2% del tracciato)”, si legge sul sito di VeloLove. “Altri 3,6 km (l’8,1%) si sviluppano su marciapiede che possono facilmente accogliere una ciclabile e 6,8 km (il 15,4%) interessano strade secondarie e a bassissima intensità di traffico. Solo 1.900 metri del GRAB sono attualmente congestionati da un intenso flusso di veicoli motorizzati. Una volta ricuciti tra loro questi lunghi segmenti già oggi facilmente percorribili dai biker, la Capitale e il Paese avranno un corridoio verde, una greenway unica e irriproducibile”, che sarà anche la pista ciclabile urbana più lunga del mondo.
Il sindaco di Roma Ignazio Marino e il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio hanno garantito l’appoggio all’opera, che “è fattibile prima dell’inizio dell’anno Giubilare, ovvero prima dell’8 dicembre 2015″, ha detto Marino, con un investimento che “dovrebbe essere tra i 2 e i 4 milioni di euro”. Deciso il sostegno di Delrio: “Il progetto del Grab mi ha subito entusiasmato, non solo perché penso che la bicicletta sia il modo più intelligente, più sicuro, più veloce e più amichevole per vivere in città, ma anche perché penso sia un veicolo eccezionale per i turisti”. La pista ciclabile è per Delrio “una ricetta vincente per Roma e il nostro Paese, che ha bisogno di una narrazione diversa delle sue città”.