Lo scrittore aveva detto: "Nelle liste del Pd e della coalizione che sostiene De Luca c’è Gomorra”. Il candidato del centrosinistra, dopo il mea culpa sugli "impresentabili" (senza prendere le distanze dalle liste che li ospitano e lo sostengono), risponde: "Una enorme sciocchezza. Ho la sensazione che si stia avvitando nella sua immagine"
“Saviano? Sulle liste ha detto un’altra enorme sciocchezza. Non sono disponibile ad accettare lezioni sul versante della lotta alla camorra“. Vincenzo De Luca, candidato del centrosinistra alle Regionali in Campania, ha risposto così allo scrittore che aveva individuato nelle sue liste la presenza di “Gomorra“.
Intervenuto a “La telefonata di Belpietro“, De Luca ha affrontato il tema così: “Credo siano state dette tante sciocchezze. Saviano ha già fatto un errore enorme quando ha fatto appello al popolo campano per non andare a votare alle primarie e il popolo campano se ne è infischiato andando a votare in massa. Adesso ha detto un’altra enorme sciocchezza. Ho la sensazione che si stia avvitando nella sua immagine perché quando comincia a dire che Cantone è un’operazione di immagine, che Roberti non serve a niente, siamo al paradosso“. Poi ha concluso il suo attacco: “Vorrei chiedere con molto garbo a Saviano di non confondere la battaglia contro la camorra con l’offesa alla dignità di altre persone che la pensano diversamente da lui e che non sono disponibili, per la vita che hanno alle spalle, ad accettare nessuna lezione sul versante della lotta alla camorra. Io qualche lezione potrei darla, non accettarla, anche da Saviano”.
De Luca si era già espresso sulle parole dello scrittore durante un comizio a Napoli, dove aveva detto: “Saviano si sbaglia, gravemente. Noi siamo portatori di legalità assoluta. Abbiamo presentato una lista con 500 candidati tra cui personalità autorevoli della società civile e delle Istituzioni. E la cosa curiosa è che qualcuno è andato a vedere l’anagrafe di uno solo dei candidati. Il mio programma si basa sulla lotta ai poteri criminali e nessun mercato politico”. Ma qualche giorno dopo aveva fatto il mea culpa, ammettendo – secondo la ricostruzione del sito Interno18 – nel corso di un comizio disertato dal segretario provinciale dem Raffaele Vitale, in polemica sugli “impresentabili”: “Ci sono state candidature non opportune dal punto di vista politico, non ho potuto verificare tutto, occupato più dall’aspetto politico che da quello organizzativo delle liste. Ma non chiedo un voto, neanche sulla mia persona, che non sia limpido. Ripeto: non li votate”. Stesso appello, martedì 12 maggio, dal premier Matteo Renzi, che si è detto “imbarazzato” da certi nomi nelle liste che sostengono De Luca.